Arriva una nuova stretta sulle pensioni con un taglio sugli assegni anticipati per questi lavoratori: cosa sta succedendo in Italia.
A partire da quest’anno ci sono diverse restrizioni più severe per quanto riguarda l’accesso alle pensioni anticipate. La nuova normativa, introdotta dalla legge di bilancio 2024 (n. 213/2023) e dettagliata nella Circolare n. 78/2024 dell’INPS, impone un “doppio giro di vite” sui requisiti pensionistici. In particolare coloro che desiderano pensionarsi prima dell’età di vecchiaia (67 anni), subiranno una significativa riduzione dell’assegno pensionistico.
Questo cambiamento mira a disincentivare il pensionamento anticipato e a promuovere una maggiore sostenibilità del sistema previdenziale. Un’altra novità rilevante riguarda l’allungamento progressivo della cosiddetta “finestra mobile”. Attualmente fissata a 3 mesi, questa finestra indica il periodo di attesa tra il raggiungimento dei requisiti pensionistici e l’effettiva data di pensionamento. A partire dal 2025, la finestra mobile si estenderà gradualmente fino a raggiungere 8 mesi nel 2028. Ma chi sono i lavoratori interessati dalla stretta?
Pensioni, nuova stretta per questi lavoratori: cosa cambia
La stretta sulle pensioni riguarderà i dipendenti degli enti locali e del settore sanitario. Tutto questo grazie alla recente legge di bilancio 2024 (n. 213/2023) che ha introdotto importanti modifiche al sistema pensionistico per il personale iscritto presso diverse casse previdenziali, come CPDEL, CPI, CPS e CPUG. Le disposizioni principali riguardano la riduzione delle aliquote di rendimento per coloro che andranno in pensione dal 1° gennaio 2024 con un’anzianità contributiva inferiore a 15 anni al 31 dicembre 1995.
Secondo quanto specificato dall’INPS nel documento, le nuove aliquote di rendimento sostituiscono i coefficienti precedenti e abbassano significativamente il rendimento della pensione per ogni anno di anzianità contributiva fino al 31 dicembre 1995. Questo cambiamento mira a ridurre le rendite pensionistiche erogate, particolarmente per coloro che hanno una bassa anzianità contributiva alla data di riferimento. Allo stesso tempo, è importante notare che la riduzione delle aliquote non si applica a chi ha maturato i requisiti per la pensione entro il 31 dicembre 2023.
Questo include sia coloro che hanno raggiunto l’età pensionabile, sia coloro che hanno accumulato il numero di anni di contributi richiesto entro la data di cutoff. Inoltre, le nuove disposizioni non colpiscono le pensioni anticipate e altri regimi speciali come Quota 100 e Quota 103, che hanno requisiti specifici di età e contributi. Per quanto riguarda il personale sanitario, è prevista un graduale abbattimento delle pensioni per chi ritarda l’accesso alla pensione anticipata.
Un aspetto cruciale è il “doppio calcolo” richiesto dall’INPS per assicurare che il trattamento pensionistico non superi quello calcolato secondo la normativa precedente. Infine l’INPS sottolinea l’aumento progressivo della finestra mobile per il personale iscritto alle casse previdenziali indicate. L’allungamento della finestra mobile avrà un impatto graduale nel tempo, con un periodo di attesa che varia da 3 a 9 mesi a seconda dell’anno in cui sono maturati i requisiti.