L’Olbia più bella del campionato si mangia in un sol boccone la capolista Como giocando una partita sontuosa. Un 3-0 che non ammette repliche e che ha certificato, sul campo, la superiorità dei bianchi sull’accreditato avversario, oggi travolto dalle folate di un undici olbiese sensazionale.
Nel primo tempo, contrassegnato da un generico sostanziale equilibrio, l’Olbia parte meglio del Como, costretto sulla difensiva nel primo quarto d’ora. Al 4′, il primo squillo porta la firma di Biancu che calcia dal limite un rasoterra velenoso (e leggermente deviato). Al 16′, dopo un lungo predominio dei locali, la risposta del Como è nel tiro di Ferrari che Tornaghi blocca senza patemi. L’Olbia dimostra di avere più gamba e di saper dosare il ritmo della gara: al 29′, per esempio, Lella strappa dalla propria area di rigore e si lancia verso la porta avversaria, servendo Ragatzu il cui spunto viene murato in extremis. Nel finale gli ospiti guadagnano terreno e qualche corner ben amministrato e disinnescato da Altare e soci.
È nella ripresa, quindi, che l’Olbia svolta la gara. La sensazione di freschezza e voglia intraviste nella prima frazione si tramutano in solida realtà sin dalle prime battute del secondo tempo. Al 49′ arriva subito una doppia clamorosa palla gol sugli sviluppi del corner battuto da Emerson, quando prima Pennington e poi Udoh si vedono respinti sulla linea due tentativi ravvicinati. Smaltita la delusione per il gol-nongol, l’Olbia affonda il primo colpo al 57′ con Lella che raccoglie nel settore di destra dell’area e con un delizioso tocco di esterno fulmina Facchin. Neanche due minuti dopo, Udoh sfiora il raddoppio con un diagonale che si spegne di poco a lato.
È il segno che il Como è alle corde e che l’Olbia deve assestare il secondo colpo. E al 63′ una delle specialità della casa, lo schema da corner, porta al raddoppio: Emerson batte forte a centro area, Lella salta più di tutti e manda la palla all’angolino: 2-0 e doppietta, prima in carriera, per il centrocampista classe 2000. Il Como prova a reagire con una botta dal limite di Arrigoni che si spegne sul fondo, ma a nulla valgono i cambi ordinati da Gattuso. L’Olbia è in totale controllo e, dopo aver sfiorato il tris con Pennington, manda i lariani definitivamente al tappeto l 72′ quando lo stesso centrocampista, recuperata palla su Terrani, lancia nello spazio Udoh che, sverniciato sulla corsa Bertoncini, si invola verso la porta e, saltato Crescenzi, esplode un destro violentissimo che Facchin può solo raccogliere dal sacco. Un gol strepitoso, il sesto in campionato per l’attaccante.
Nel finale la squadra di Canzi avrebbe spazio e modo di dilagare, ma all’89’ il tiro di Occhioni in scivolata termina alto sulla traversa. I tre minuti di recupero sono il giusto antipasto alla celebrazione di una partita trionfale. L’Olbia vince il recupero della 28ª giornata e lo fa in maniera roboante. A 44 punti in classifica (record di sempre nella Serie C unica) si sta decisamente meglio.
Molto soddisfatto il tecnico Canzi che definisce la prestazione di ieri come la “partita perfetta contro una squadra meritatamente in testa alla classifica, una grandissima squadra sia per individualità che per modo di stare in campo e conduzione tecnica.”
Un’Olbia superba che diventa grandissima con le grandi: “In generale per noi è più facile affrontare squadre che provano a giocare perché lasciano maggiori spazi, consentono di sprigionare l’aggressività e di far cantare il motore. Cosa mi è piaciuto dell’Olbia? – spiega Canzi – Tutto. Oggi abbiamo fatto benissimo la fase difensiva, siamo stati attenti e intensi e siamo riusciti a non subire reti per la terza partita consecutiva”.
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