In tutti i 377 comuni sardi si è celebrata la ricorrenza del 25 aprile. Una giornata, questa di oggi, che vuole celebrare il 75esimo anniversario dalla liberazione, svoltosi in maniera contenuta per via delle restrizioni alla diffusione del Coronavirus. I primi cittadini non hanno fatto mancare il ricordo di coloro che hanno combattuto per la liberazione dell’Italia dal nazifascimo. I consueti gesti simbolici che caratterizzano la ricorrenza si sono succeduti dal nord al sud dell’isola.
L’amministrazione comunale di Tortolì, con il sindaco Cannas, ha portato un cesto di fiori tricolore nella sala giunta; ad Alghero il sindaco Mario Conoci, il presidente del consiglio comunale Raffaele Salvatore, il rappresentante dell’Anpi Alghero e quello delle associazioni combattentistiche hanno deposto una corona di alloro sulla lapide dei caduti delle due guerre in piazza Porta Terra. Anche a Sassari, nel cortile di Palazzo Ducale, il sindaco Gian Vittorio Campus, in un silenzio surreale, ha deposto la corona di alloro in ricordo di tutte le vittime della guerra. A Oristano, il sindaco Andrea Lutzu e il presidente dell’Anpi provinciale di Oristano Carla Cossu, hanno deposto la corona di fiori ai piedi del monumento ai caduti in piazza Mariano. A Thiesi, il sindaco Gianfranco Soletta ha voluto rendere omaggio alla figura di Serafino Pinna mentre a Porto Torres il sindaco Sean Wheeler e il presidente del consiglio comunale Gavino Bigella hanno deposto una corona d’alloro in piazza Caduti 9 settembre 1943.
Andrea Soddu, sindaco di Nuoro, ha deposto una corona nel Sacrario Militare del cimitero “per ricordare chi ha combattuto per la libertà e chi ha permesso il grande lavoro della ricostruzione che il nostro Paese ha saputo portare avanti dopo la liberazione e la fine della guerra, facendoci risollevare da quel periodo della nostra storia che appariva buio e senza speranza”.
Niente deposizione di fiori ma una lettera aperta dalla sindaca di Carbonia Paola Massidda: ” È proprio così: quando le nostre libertà sono compresse per tutelare la nostra salute, capiamo quanto sono importanti. Solo oggi capiamo forse meglio il sapore che può avere una Liberazione dall’oppressione di diritti fondamentali, il miracolo di sentirsi di nuovo uomini e donne artefici del proprio futuro. Come è successo nel ’45, ci sarà un’altra liberazione dalla quale usciremo più consapevoli delle nostre fragilità e quindi fortificati nell’affrontare umilmente ma con determinazione la ricostruzione della nostra società. Saremo di nuovo vicini e insieme ce la faremo. Buon 25 Aprile a tutti”.