È una dura denuncia quella Federazione Sindacati Indipendenti di Sassari che ha voluto esprimere tutto il suo sconcerto per il fatto che gli operatori sanitari di Ats e Aou «alla vista della busta paga si sono ritrovati con un pugno di mosche subendo l’ennesima delusione per non avere ricevuto alcun indennizzo previsto per l’emergenza da Covid-19».
«Mentre i lavoratori di molte altre aziende sia pubbliche che private hanno percepito con lo stipendio di aprile il premio di €100 previsto dall’ art.63 del D.L. n.18 “Cura Italia” – queste le parole della segretaria territoriale Mariangela Campus – gli “eroi” tanto decantati in questi mesi di emergenza, coloro i quali sono stati impegnati in prima linea nel fronteggiare la pandemia in atto, si ritrovano delusi e a mani vuote senza vedersi riconoscere questa, seppur piccola, gratitudine economica».
A suo modo di vedere «è inammissibile che ad oggi, due grandi Aziende non abbiano ancora attivato i competenti servizi per l’erogazione degli istituti Ccnl innanzi riportati e l’applicazione del D.L. “Cura Italia”. Oltre al danno la beffa, non poteva mancare la Regione Sardegna che ha ipotizzato la ripartizione delle indennità per incrementare i fondi contrattuali per le condizioni di lavoro del personale direttamente impiegato nelle attività di contrasto all’emergenza Covid-19, con un ammontare di € 6.866.929, alle sole figure del ruolo sanitario del Comparto e agli oss operanti nelle unità operative Covid individuate nel Piano strategico, nei pronto soccorso e nelle centrali operative 118».
«Decisione che, a primo impatto, – secondo il suo punto di vista – sembra escludere da tale indennità le altre professione sanitarie ugualmente impegnate (Tecnici di Radiologia, Tecnici di Laboratorio, Fisioterapisti, Logopedisti) nella gestione dei pazienti affetti da Covis-19». «La Fsi-Usae – conclude Campus – non tollera il trattamento riservato agli “eroi” del mondo sanitario ma chiede che gli vengano riconosciuti più diritti senza inutili e continue prese in giro».