«Dico una sola cosa: ogni volta che lo Stato deve tagliare qualcosa, taglia a livello periferico. Non parte mai dal centro. E questa cosa da qualunque parte la si guardi e la si giri, è inaccettabile». Non usa giri di parola la sindaca di Fonni, Daniela Falconi, che si oppone alla chiusura del distaccamento della polizia stradale nel suo paese. La comunicazione, denuncia la prima cittadina, «è arrivata con una lettera di cortesia arrivata alla mia mail che non è né una Pec né una raccomandata. Poi Ci dicono ovviamente che i servizi miglioreranno. Ci dicono ovviamente che il costo è spropositato, 30mila euro euro l’anno di affitto, e questo vale l’abbandono di un territorio per uno Stat). Poi dicono ovviamente che sia Nuoro che Gavoi sono vicinissimi».
Poi, prosegue la prima cittadina, «ci dicono che la Polizia Stradale di Fonni accerta un certo numero di violazione senza citare l’opera di prevenzione, di presidio costante e di supporto al territorio all’interno di un’area vastissima». A suo modo di vedere «il risultato della chiusura del nostro Distaccamento è solo uno: l’ennesimo abbandono dello Stato nelle aree rurali, limitando i presidi, abbandonando pezzi di territorio. Il mio ringraziamento va a chi, in questi anni, tra sindaci, amministratori, operatori, deputati e senatori, consiglieri regionali, semplici cittadini si sono battuti a vario titolo per far riconoscere il nostro diritto ad esistere. Al contrario, ho ben presente chi, nelle stesse categorie appena elencate ha fatto finta di nulla fregandosene altamente di cosa significa abitare in questi luoghi».