Nuova presa di posizione dei tredici sindaci del distretto sanitario di Sorgono che, ormai da tempo, denunciano le continue criticità in cui versa la sanità nel territorio.
Già da tempo, i primi cittadini chiedono di risolvere questa situazione di emergenza ma, sottolineano in una lettera inviata al governatore Christian Solinas, «a nulla sono valsi i documenti di proposta inviati a tutte le autorità istituzionali sanitarie a livello regionali, per porre rimedio allo stato di pericoloso declino dei servizi di questo distretto».
Il Distretto dispone dell’ospedale “San Camillo”, di tre Poliambulatori, Sorgono, Aritzo, Desulo, di un Plus e di cinque punti di Guardia medica. «Tutti servizi – denunciano – la cui qualità e quantità, in questi ultimi anni, si è notevolmente abbassata, non garantendo standard minimi di sicurezza». Il 21 aprile, ribadiscono «dopo ripetuti solleciti, è stata convocata dal Direttore dell’ASSL di Nuoro, la Conferenza dei Sindaci di Distretto. Abbiamo ascoltato le solite affermazioni stantie, con le solite rassicurazioni “del tutto va bene”, dai Servizi ospedalieri a quelli territoriali, mentre, purtroppo, non sono garantiti nel territorio i livelli essenziali di assistenza. L’assenza di una visione organica e omogenea della sanità ospedaliera, dei servizi specialistici di base, hanno compresso l’offerta socio-sanitaria, sul piano quantitativo che qualitativo. In carenza di programmazione, ci siamo affidati allo stoicismo del personale sanitario, per assicurare le prestazioni essenziali ai cittadini di questo presidio. Ci teniamo a sottolineare che i dipendenti hanno lavorato senza adeguati dispositivi di sicurezza, nonostante l’emergenza sanitaria, dovuta al Covid-19».
La proposta dei sindaci è stata quella di acquistare dispositivi e attrezzature necessarie per gli operatori per garantire un adeguato livello di sicurezza. Per questo erano stati messi a disposizione 150mila euro ma, denunciano, si è dovuto registrare «un categorico rifiuto della Direzione della Assl ad accettare una simile donazione, con la motivazione che il personale del “San Camillo”, così come quello del territorio, opera in totale sicurezza».
«È singolare – queste ancora le loro parole – che di fronte ad un gesto di inusuale solidarietà, come quello dei Sindaci, ci sia stato, da parte della Direzione, un atteggiamento di autosufficienza, nonostante l’emergenza sanitaria e il rischio di propagazione del virus. Abbiamo sempre operato affinché la Conferenza dei Sindaci potesse incidere in materia di programmazione sanitaria, e lo abbiamo fatto con più convinzione in una situazione di contrasto e prevenzione Epidemiologica, considerato il nostro ruolo di autorità sanitaria locale e i doveri che ne conseguono nei confronti dei cittadini» Per loro è necessario farsi carico dei problemi.
In caso contrario, concludono, «il destino del presidio ospedaliero e dei servizi alla persona è di fatto segnato, così come è segnato il progressivo indebolimento del diritto alla salute del nostro territorio».