La questione dei rifiuti nucleari è letteralmente esplosa. C’è molto nervosismo tra le fila politiche sarde, sia a livello regionale che comunale. La pubblicazione del CNAPI, ovvero la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee al deposito delle scorie nucleari ha mosso le acque, creando una vera e propria tempesta mediatica e politica. Anche il consiglio comunale di Sassari ha espresso un forte dissenso nei confronti di questa scelta governativa. Tramite una mozione ha inoltrato il proprio sostegno nei confronti del Presidente della Regione, Christian Solinas, della giunta e del consiglio regionale che in coro stanno cercando di respingere la pianificazione del governo.
Il consigliere comunale Mariolino Andria, che ha redatto la mozione, ha definito questo piano nazionale <<inaccettabile nella sostanza e nel metodo>>, sottolineando che <<non rispetta l’autonomia della nostra Regione e offende un intero popolo>>. Nella mozione si legge ancora una volta che il <<deposito unico dei rifiuti nucleari rappresenta l’ennesimo atto di arroganza e prevaricazione di un governo il quale, evidentemente, non ha alcun rispetto per la nostra isola. Isola già martoriata e in grave sofferenza nel settore dei collegamenti aerei e navali e più in generale costretta ormai da troppo tempo ad una insopportabile marginalità>>.
Viene ribadita la contrarietà di una Regione intera che aveva già manifestato la sua volontà tramite la legge regionale n. 8 del 2003, la quale dichiarava la Sardegna territorio denuclearizzato. A questa disposizione, poi indicata come incostituzionale, è seguito un Referendum popolare con esito positivo. Infatti, il 97% dei sardi nel 2011 ha espresso voto contrario allo stoccaggio di rifiuti radioattivi.
<<La Sardegna ha già pagato fin troppi tributi alla “solidarietà nazionale” verso lo Stato italiano sacrificando oltre il 60% delle servitù militari dell’Italia sul proprio prezioso territorio, vastissime aree, con tracce ancora pesanti ed inquinanti, di servitù industriali ed ambientali della chimica di stato: aree e servitù, peraltro, ancora in attesa delle più idonee e tempestive bonifiche. Abbiamo già dato>> – recita la mozione.
Anche la sezione di Sassari della Lega ha mostrato il proprio appoggio. A nome del direttivo sassarese ha parlato la coordinatrice cittadina Marina Puddinu. <<Ci mobiliteremo contro qualsiasi iniziativa che designa la Sardegna come regione adatta a ospitare il deposito di stoccaggio delle scorie nucleari>>. A precisare la sua posizione è stato anche Giovanni Miscali, coordinatore della Lega Giovani nella Provincia di Sassari. <<Ancora una volta la Sardegna viene trattata da colonia. La Lega Giovani, da sempre attenta alla tutela dell’ambiente, non consentirà che la Sardegna diventi la pattumiera nucleare d’Italia. È interessante notare come i sostenitori locali del governo giallorosso si battano a livello locale contro lo sviluppo edilizio del territorio e non battano invece i pugni a livello nazionale contro questo schiaffo ai cittadini sardi>>.