Anche la Corona de Logu celebra “Sa Die de Sa Sardigna”, per ricordare la cacciata dei piemontesi dalla Sardegna avvenuta il 28 aprile 1794. Una ricorrenza istituita dal Consiglio regionale il 14 settembre del 1993.
L’assemblea dei sindaci indipendentisti presieduta da Davide Corriga ricorda come «purtroppo, la fase di crisi sanitaria attraversata in questi mesi dalla nostra società impedirà uno svolgimento pieno della celebrazione. Ma proprio gli eventi innescati dal Covid-19, infezione già sfociata in una pericolosissima depressione economica, devono spingerci a meglio riflettere sugli eventi della “sarda rivoluzione”. Mai come in questo momento, infatti, abbiamo avuto la necessità e l’occasione per far ripartire la Sardegna e i Sardi su nuove basi».
Per loro è indispensabile «la discussione nella prima seduta utile del Consiglio Comunale degli eventi storici del “triennio rivoluzionario sardo” e delle motivazioni per le quali, in accordo con la Legge Regionale n. 44 del 14 settembre 1993, ha oggi pieno senso celebrare “Sa Die de Sa Sardigna». Inoltre, concludono si deve «celebrare “Sa Die de Sa Sardigna” anche nel proprio Comune, promuovendo ogni iniziativa utile volta a fare memoria degli eventi rivoluzionari del 1794-96». L’auspicio della Corona de Logu è «che in futuro sempre più Comuni sardi s’impegnino nella partecipazione attiva a “Sa Die de Sa Sardigna” e nella diffusione della conoscenza degli eventi ad esso legati, contribuendo così alla crescita di una coscienza nazionale sarda diffusa nella popolazione e nelle istituzioni dell’isola».