La pandemia da Coronavirus rischia di mettere in ginocchio anche gli allevatori di suini. A lanciare l’allarme è Coldiretti Sardegna.
«Chiediamo al presidente Solinas la convocazione immediata di un tavolo virtuale sulla suinicoltura per trovare insieme delle soluzioni al comparto – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. In questo momento, per via del blocco del mercato c’è una sovrapproduzione di carne. E’ necessario l’immissione di liquidità per garantire almeno il sostentamento degli animali, a rischio è un intero comparto e il lavoro di anni. Le soluzioni non mancano. Inoltre riteniamo opportuno estendere i controlli annunciati dal presidente Solinas anche al settore della carne per tutelare sia i produttori che i consumatori perché non ci risulta che il prezzo alla vendita sia più basso». Ad aumentare la crisi del settore, anche le speculazioni del mercato.
«Una situazione anomala – ha sottolineato Pierluigi Mamusa, titolare di uno dei più grossi e moderni allevamenti suinicoli sardi – in cui crollano le macellazioni made in Italy ma non le importazioni dall’estero e in cui si utilizza il crollo del prezzo della carne suina in Italia come una clava anche con noi, dove tra l’altro per via della poca produzione, circa l’80% del nostro fabbisogno è coperto dalle importazioni. In questo modo si favoriscono le speculazioni a scapito delle nostre produzioni di qualità. Purtroppo la grande distribuzione si sta dimostrando poco sensibile a questo problema».
«Il 55% del bilancio dell’azienda è composto dalle spese per mangimi – affermano i giovani allevatori Fabrizio Viglietti di Arzachena e Luciano Nieddu di Berchidda che nei giorni scorsi hanno regalato circa 30 maialetti alla Caritas di Olbia -. Ogni giorno spendiamo circa un euro a maiale. È chiaro che anche una azienda sana come le nostre non possono reggere queste ingenti perdite. Il margine per riprogrammare ed abbassare i costi di gestione sono davvero limitati con il rischio di mandare in fumo anni di programmazione e compromettere l’allevamento. Da oltre un mese siamo in perdita in un periodo nel quale invece devono prevalere le entrate».
«La Regione – conclude Coldiretti – potrebbe anche investire qualche milione di euro per acquistare carne di suino magari abbinato con una bottiglia di vino, da donare in questo caso ai ristoratori, altro settore fortemente penalizzato oltre che legato con i due settori agricoli (quelli che maggiormente in agricoltura stanno subendo perdite). Sarebbe “la spesa del nuovo inizio” con annessa promozione e sensibilizzazione ad un utilizzo maggiore di prodotti sardi nella ristorazione nostrana».