Si è parlato della fase 2 dell’Aou di Sassari ieri in un incontro che si è tenuto nella sala Angioy della provincia. Tra i temi trattati dal commissario straordinario Giovanni Maria Siro, la sicurezza per gli operatori, per i cittani, utenti e i pazienti, l’aggiornamento delle procedure con automatismi operativi e standardizzati di gestione dell’assistenza, l’adeguamento dei percorsi logistici e soluzioni tecnologiche.
«Stiamo cercando di definire e programmare nel tempo alcuni spostamenti – ha dichiarato Soro – che ci consentono di trovare delle soluzioni per alcuni deficit strutturali o organizzativi che abbiamo storicamente nelle cliniche universitarie. Il progetto non determinerà nessuna riduzione di posti letto ma darà risposte più efficaci per i pazienti.
Così, per quella chirurgica «stiamo lavorando per ridefinire le procedure di pre-ospedalizzazione per gli interventi in elezione che – ha detto il commissario – tengano conto della sicurezza che dobbiamo dare agli operatori e ai pazienti. Puntiamo a migliorare l’organizzazione e la risposta efficiente in termini di utilizzo delle sale operatorie. Oggi, in maniera efficiente, bisogna recuperare tutte le risposte che, purtroppo, non siamo riusciti a dare in questi mesi di emergenza». Il palazzo di malattie infettive sarà sempre il punto di riferimento nella fase di riorganizzazione delle varie aree.
Si interverrà anche sulle procedure per garantire l’efficienza del pronto soccorso: «ci stiamo preparando per sviluppare le procedure in base alle ultime linee guida della Società italiana di medicina dell’emergenza-urgenza – ha sottolineato Soro – per essere più efficienti nella capacità di risposta ed evitare il sovraffollamento. Probabilmente creeremo un’area filtro nell’astanteria del vecchio pronto soccorso che ci consentirà di gestire i pazienti stabilizzati in attesa di ricovero, senza intasare i reparti». Al centro dell’attenzione anche l’attività ambulatorialeb«che è forse quella più critica – ha precisato il commissario straordinario – perché è quella che è stata sospesa completamente. Adesso bisogna iniziare e dare risposte al territorio». L’ipotesi, ha spiegato Soro, è quella di ampliare gli orari di erogazione, definire nuovi slot e programmazione delle attività e centralizzare le aree dove si svolge attività ambulatoriale.
«All’inizio avremo una capacità erogativa che non sarà, ovviamente, come quella a regime – ha rimarcato Soro – ma che sarà sviluppata in logica incrementale. Questo ci consentirà di testare la bontà della procedura e poi, man mano, riusciremo a svilupparla in sicurezza». Tra le regole da rispettare gli accessi che potranno avvenire dietro prenotazione di visita o esami. Agli ingressi saranno previsti dei check point con pre-triage e potrà essere prevista un’autocertificazione.