Inizia questa settimana un periodo importante di discernimento e silenzio per il mondo cattolico. Mercoledì, con l’imposizione delle ceneri è iniziato il tempo di Quaresima dedicato al deserto, all’ascolto, alla riflessione. Si entra in una dimensione contemplativa utile a fare chiarezza dentro se stessi. Il tempo di raccoglimento è proprio di tutte le confessioni religiose e preparatorio all’esplosione di gioia. Dedicare del tempo al silenzio contemplativo è utile e permette di riappropriarsi dei momenti spesi in frivolezze, in azioni apparentemente importanti ma che in realtà ci impediscono solo di guardarci dentro. In questo continuo vortice della vita, in vetrina al con i social, viviamo occupandoci più delle vite degli altri, dell’apparenza che di noi stessi.
Come Corriere Sardo abbiamo scelto di aiutare i lettori con delle pillole di riflessione che ci accompagneranno nei venerdì delle prossime settimane. Sarà un approfondimento insolito e certo non di moda in quest’era post moderna, ma efficace e che avrà come tematica il perdono, saper chiedere scusa. Ogni settimana ospiteremo una riflessione che aiuterà nel cammino di contemplazione.
Perdono prima di tutto verso noi stessi, perchè solo perdonandoci riusciamo a scrutarci profondamente dentro, accettarci e farci accettare dagli altri.
Viviamo in un tempo in cui la frustrazione regna sovrana, dove si lavora per obiettivi, per performance individuali e decine di scadenze, dove essere rispondenti ai ruoli imposti dalla società è il diktat che ci viene insegnato dall’infanzia. E quando non rispettiamo esattamente il calendario dei buoni propositi stilato ai primi dell’anno entriamo in crisi, siamo sbagliati, dobbiamo riprogrammarci.
“Non permettiamoci mai di pensare che un imprevisto significhi il fallimento (…) Un im-previsto, se verrà da noi previsto, ossia contemplato tra le avventure del cambiamento (..) ci permetterà di mettere meglio a fuoco i nostri obiettivi”, sottolinea Daniel Lumera nel suo 21 giorni per rinascere.
Diamo l’opportunità alla vita di sorprenderci, ascoltiamola e non viviamo eternamente giudicando noi stessi e gli altri. Impariamo invece a perdonarci, ad accettarci così come siamo, con le nostre imperfezioni, i nostri difetti, ad andare oltre i numeri, oltre e rughe del viso che tentiamo di nascondere con i filtri dei selfie, perchè mal si adattano all’era degli young adult che stanno sempre stare al passo con i tempi.
Perdoniamoci e amiamoci e solo così saremo pronti a scusare gli altri perchè non sono esattamente come a nostro avviso dovrebbero essere, solo così riusciremo a liberarci della negatività che ci portiamo dentro e accogliere nel silenzio e nella meditazione la vita che ci viene donata ogni giorno.