L’associazione WeClean è impegnata nell’attività di tutela dell’ambiente e ha realizzato una ricerca nazionale dedicata al problema dell’abbandono dei rifiuti, riservando una particolare attenzione alla Sardegna.
I risultati dell’indagine confermano che questa pratica incivile è purtroppo molto diffusa nella nostra regione. Per questo WeClean sta pianificando una serie di iniziative per educare e sensibilizzare le persone al rispetto dell’ecosistema.
Vorrei dare un piccolo contributo a questa importante attività e proporre l’istituzione di alcuni premi con una caratteristica un po’ insolita: i riconoscimenti non saranno attribuiti a chi protegge l’ambiente ma a chi lo inquina in modo artistico.
Ecco l’elenco delle sezioni di questa competizione, con suggerimenti ispirati ad alcuni mirabili espressioni dell’arte del rifiuto.
L’installazione più originale
Questo premio riconosce l’estro, la fantasia e l’approccio artistico dello spargitore di rifiuti. La giuria prenderà in considerazione non solo le idee più innovative e le composizioni più scenografiche, ma soprattutto le opere che rappresentano un punto di rottura con la tradizione dell’abbandono del rifiuto.
Un esempio significativo potrebbe essere un piccolo salotto ricreato sul marciapiede, composto da un divano in gommapiuma decomposta e televisore a tubo catodico con telecomando a filo riposto su un tavolino in compensato rivestito di formica.
Rifiuto antropomorfo inquinante
Questa categoria presenta notevoli difficoltà poiché prevede l’abbinamento di una figura umana con oggetti e sostanze altamente dannose per l’ambiente.
Il modello ideale potrebbe essere un manichino in plastica non riciclabile ricoperto da uno scialle un po’ sdrucito in amianto, spazzolone in una mano e latta con solvente nell’altra. Il contesto è come sempre un aspetto fondamentale e potrà essere determinante nell’assegnazione del punteggio. La panchina della fermata di un autobus potrebbe rappresentare una location molto originale per posizionare la bomba ecologica dalle sembianze umane.
Il rifiuto ingannatore
Questa sezione del premio rifiuto artistico è ispirata ai film horror con fantasmi, presenze paranormali e spiriti invisibili. In sostanza, l’artista contaminatore realizza una composizione che appare come un gruppo di oggetti dimenticato da una persona che probabilmente aleggia nei dintorni. In realtà si tratta di un gruppo di rifiuti assemblato con attenzione e posizionato a lato strada.
Nelle scorse settimane ho avuto il privilegio di ammirare una di queste installazioni adagiata al centro di una piazzola: in un grande catino di plastica blu erano accuratamente riposti diversi flaconi di prodotti per la pulizia, alcuni stracci e una scopa. Presumibilmente l’opera è stata creata dall’operatore di un’impresa di pulizia che ha rappresentato l’antitesi tra mondare e immondizia.
L’ambientazione più originale e scenografica
Le piazzole di sosta sulle strade e le discariche abusive sono luoghi ormai superati e decisamente banali per l’abbandono dei rifiuti. Questo riconoscimento nasce per stimolare l’estro dell’inquinatore e spingerlo a individuare contesti sempre nuovi e sorprendenti.
Secondo alcune indiscrezioni, per questo premio verranno assegnati numerosi premi alla carriera ai funamboli che hanno inquinato le coste della Sardegna realizzando strutture ad alta complessità come raffinerie, petrolchimici e centrali termoelettriche a pochi passi dal mare.
Il rifiuto più banale
Vista la grande varietà di spazzatura abbandonata ogni giorno, i giudici non avranno un compito agevole nella selezione del rifiuto più comune; certamente saranno sul podio i mozziconi di sigaretta che i fumatori più creativi lanciano a lunga distanza dal posacenere con un’abile scatto di pollice e indice.
Ma probabilmente il premio andrà alle deiezioni solide dei migliori amici dell’uomo, cioè la merda di cane. Nelle città, questo banale modo per contaminare le scarpe dei passanti ha avuto una notevole impennata grazie alla pandemia. In particolare durante i mesi di lockdown quando sui marciapiedi è cresciuto notevolmente il numero di stronzi; ovviamente mi riferisco a quelli che passeggiano con il cane al guinzaglio.