Dopo aver appreso i termini e i comportamenti essenziali per un buon immigrato, lungo il mio percorso da padano in Sardegna mi è spesso capitato di ascoltare espressioni insolite – almeno per le mie orecchie – e di imbattermi in abitudini originali – almeno per i miei occhi.
Eccone alcune. Già, ovvero l’avverbio totale. Secondo il dizionario indica che, nel momento in cui si parla, un fatto è ormai compiuto. Ad esempio: “Quando arrivai alla stazione, il treno era già partito”. Al contrario, in Sardegna indica la promessa di un’azione futura: “Ti ricordi il mio libro? Già te lo porto.”Ma può anche introdurre un elogio con negazione: “Mi sono laureato con lode”. “Già sei poco bravo!”. Oppure una conferma con esclamazione: “Ho perso il portafoglio per la terza volta”. “Già sei scemo!”.
Nella regione con la più alta percentuale di centenari al mondo, è piuttosto difficile dare una definizione di “anziano” e non solo in relazione all’età anagrafica. Anche l’aggettivo “vecchio” può risultare scortese e di solito non viene utilizzato per le persone. Immagino siano queste le ragioni per cui solitamente una persona in età avanzata è grande ma non troppo… quindi è “grandetta”.
Ho anche scoperto che è possibile possedere la campagna, o meglio, UNA campagna. Si tratta di un terreno di dimensione variabile tra un ettaro e il latifondo; in Sardegna quasi tutti ne possiedono almeno uno. La campagna è anche un punto di riferimento per le indicazioni, visto che nelle zone lontane dalla città c’è campo ma non è quello telefonico. Ecco le indicazioni molto precise ricevute da un amico: “Prendi la strada bianca, quella prima della curva nascosta dietro i cespugli. Dopo aver superato il terzo bivio, vedi subito una campagna e giri a sinistra, poi superi due campagne e la terza sulla sinistra è la mia; non puoi sbagliare, c’è una cartello con scritto campagna”.
Ho appreso che il baule dell’auto si chiama cofano, ora devo scoprire come si chiama l’alloggiamento del motore nella parte anteriore del veicolo. Nelle fantastiche giornate di sole in inverno, ho visto molte persone arrivare con l’auto vicino al mare per ammirare il tramonto… ma poi vengono coccolati dal tepore dell’abitacolo e si addormentano prima di riuscire a scendere. Ho visto cani portare con disinvoltura i cappottini invernali anche a temperature di 15° C, questo perchè “se ha freddo il padrone, allora ha freddo anche il cane”.
In Sardegna è possibile prendere una persona a schiaffi… ma anche prenderla a voci. In genere la seconda opzione è quella preferita dal destinatario del trattamento. Ma prima di essere presa a voci – cioè insultata platealmente – spesso la persona viene rimproverata utilizzando “cosa”, il termine generico che in Sardegna assume un significato specifico: “Mi ha visto che raccoglievo una pesca dalla sua pianta, mi ha detto cosa e poi mi ha preso a voci.” Ma poco dopo ha preso – cioè ha tolto – una piccola tanica di abbardente, la miracolosa acqua che brucia. Così abbiamo bevuto, ci siamo accesi… e siamo diventati amici.