La continuità territoriale è stata istituita per garantire durante tutto l’anno collegamenti quotidiani tra gli aeroporti di Cagliari, Olbia e Alghero con Milano e Roma.
Ecco una breve cronologia degli avvincenti sviluppi che hanno coinvolto questo servizio fondamentale per gli abitanti della Sardegna.
Dal 27 ottobre 2013 la continuità viene garantita da Alitalia, Meridiana e Livingston; dopo sei mesi la Regione revoca la concessione a Livingston per gravi inadempienze e affidando il servizio ad Alitalia. Anche il ricorso al TAR del Lazio non è stato sufficiente a Livingston per annullare il dispositivo.
A dicembre 2015, vengono riconfermate Alitalia e Meridiana per le tratte già in vigore dal 2013.
Nel luglio del 2017 il nuovo bando viene aggiudicato a Blue Air per i voli da Alghero, mentre da Olbia opera Air Italy, nata dalle ceneri di Meridiana, nata dalle ceneri di Alisarda; però nessun vettore si presenta per servire l’aeroporto di Cagliari.
Allo scopo di mantenere i collegamenti con la Capitale sarda, la Regione stoppa con decisione il nuovo bando come un abile giocatore di basket e contemporaneamente ripropone la situazione del 2013. I protagonisti sono di nuovo Alitalia ed Air Italy, con l’outsider Blue Air che opera tra Alghero e Fiumicino non solo in emergenza ma anche in urgenza.
Il 2019 vede l’assegnazione di tutte le rotte ad Alitalia e il tradizionale ricorso degli altri contendenti – che in questo capitolo della storia erano Ryanair e Air Italy.
Nel 2019, il nuovo Governatore annulla il nuovo bando con un nuovo colpo di spugna.
Come la band del film di Fantozzi, Solinas porta indietro le lancette della continuità territoriale per tornare ancora una volta al 2013. Così, dopo la rinuncia di Blue Air, Alitalia torna ad essere l’unica protagonista dei voli in continuità da Alghero e Cagliari. Ad Olbia si consuma un aspro confronto: l’assegnataria delle rotte è stata Alitalia, ma Air Italy decide di volare senza i contributi previsti dalla regione per i gestori della continuità. Alitalia raccoglie la sfida e presenta la stessa proposta.
Per non scontentare nessuno, gli abili strateghi dell’assessorato ai trasporti suddividono la torta delle rotte tra i due generosi vettori.
Poi è arrivato il covid, che però non ha cambiato la situazione visto che la continuità viene gestita in emergenza da quasi dieci anni.
Dopo l’estate 2021, quando si inizia ad intravedere la fine dell’emergenza, non ha ancora visto la luce il nuovo bando, quello serio e definitivo. Così i tecnici optano per una gestione innovativa e decisamente più impegnativa: anziché riesumare ancora una volta il bando 2013, ne creano uno nuovo, piccolo e temporaneo. Il neonato minibando è pensato per coprire alcuni mesi, durante i quali la task force regionale avrà il tempo e la calma necessari per la stesura del nuovo dispositivo.
L’Assessorato ai Trasporti si affida all’efficiente servizio di Posta Prioritaria per recapitare l’invito a partecipare al bando alle principali compagnie che operano in Sardegna: Ryanair, Easy Jet, Volotea, Blue Air, Vueling, Danish Air Transport, Blue Panorama, Neos, Ita, Air Malta e Wizz Air.
Con una successiva integrazione viene inclusa nella competizione anche la bulgaro-maltese Tayaran Jet.
Per via della cronica carenza di interpreti in grado di tradurre la lingua burosaurese utilizzata per la stesura del bando, dieci compagnie hanno presto rinunciato alla gara.
Quindi la sfida per la gestione della continuità si è ristretta a Volotea e Ita, cioè la compagnia nata per segnare una netta discontinuità con la moribonda Alitalia.
All’apertura delle buste si verifica il primo colpo di scena: Volotea viene esclusa poiché non ha incluso nella documentazione la fotocopia fronte-retro del documento del proprio rappresentante legale.
In aggiunta, pare che sulle buste recapitate all’assessorato con raccomandata a.r. non fosse indicata la ragione sociale del vettore.
Un terzo motivo dell’esclusione sembra sia stata la chiusura non perfetta delle buste, dovuta a una leccata non uniforme dei lembi collosi.
Con diverse riunioni sia riservate che pubbliche, i commissari dell’assessorato ai trasporti hanno cercato di capire se questi importanti vizi di forma fossero sanabili. Una prima soluzione ipotizzava la sanatoria con un’autocertificazione dell’AD di Volotea redatta a mano in stampatello maiuscolo su protocollo a righe con marca da bollo da 5,98 €. Ma si è poi constatato che la via protocollare non soddisfa tutti i necessari requisiti formali.
Alla fine, dopo un estenuante lavoro di ricerca, analisi e traduzioni di antichi documenti in burosaurese classico, i tecnici hanno gettato la spugna. Anzi hanno passato la palla agli avvocati della Regione per sollecitare un parere definitivo.
Gli esperti legali hanno confermato l’esclusione sottolineando senza esitazione
che “l’allegazione della copia fotostatica del documento del sottoscrittore della dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà è adempimento inderogabile”.
Quindi Volotea è stata squalificata in partenza, come un cavallo che galoppa all’inizio di una gara di trotto. Come da tradizione, la compagnia ha annunciato ricorso non solo al TAR della Sardegna ma anche alla Commissione Europea, alla quale Volotea dovrà spiegare in inglese il significato di “dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà”.
Per alcune ore Ita è stata la vincitrice di questa gara appassionante. Prima di iniziare ad operare, avrebbe dovuto dimostrare alla Regione – ma soprattutto ai suoi abitanti – di avere a disposizione le macchine volanti necessarie per fornire i servizi di collegamento.
Quello che sembrava solo un piccolo dettaglio si è trasformato in un fulmine che ha solcato il cielo di Cagliari: la carenza di requisiti, cioè di aerei, ha determinato l’esclusione anche di Ita.
Dopo aver pescato questa carta degli imprevisti, i gestori del bando sono tornati al via e pare siano intenzionati ad avviare una procedura negoziata, in sostanza una trattativa privata tra Regione e compagnia aeree.
Si apre così un nuovo entusiasmante capitolo della saga che nelle prossime settimane promette grandi emozioni.
Speriamo ci porterà anche un po’ di voli da prenotare dopo il 15 ottobre.