La saggezza della nonna può venire in aiuto anche in quest’era tecnologica: soluzioni, rimedi pratici e consigli risolutivi, utilizzando ciò di cui si dispone ed evitando inutili sprechi. Azioni a basso impatto ambientale, un contributo quotidiano al rispetto dell’ambiente, in quanto completamente naturali.
Quando Nonna Nena usava i suoi “trucchi” per avere un bucato splendente, non esisteva la lavatrice. I prodotti per le pulizie erano pochi e la maggior parte della popolazione non se li poteva permettere. Ognuno aveva perciò i suoi segreti, le tradizioni e l’esperienza personale per lavare i panni.
Per fare il bucato, generalmente settimanale, ci si impiegava più di una giornata. Prima si preparava un detersivo fatto in casa, chiamato liscivia, con cenere e acqua bollite per 2 ore mescolando frequentemente. Si versava poi, con abbondante acqua caldissima, nella tinozza con i panni da lavare filtrandolo con un vecchio lenzuolo e si lasciava agire per tutta la notte. Il giorno dopo, risciacquo accurato e stenditura.
La cenere, in effetti, ha un elevato potere sbiancantee, anche ora che abbiamo la lavatrice, potremmo usarla, avendola a disposizione, come prelavaggio sbiancante o per restituire l’originario splendore ad una tovaglia ingiallita. Un bicchiere di cenere (senza i residui di brace) in una bacinella d’acqua calda farà il suo lavoro e, in mezz’ora di ammollo, il capo tornerà bianco. Se appaiono dei puntini neri, niente paura, andranno via con il lavaggio in lavatrice che seguirà. Quando sarà asciutta l’azione della cenere avrà riportato la tovaglia al suo candore iniziale.
Poi, alla fine degli anni 50, arrivò la lavatrice, che, nonostante il suo ingombro (era enorme!) e il suo rumore assordante, fu accolta come una salvatrice da tante donne con schiene rotte e mani maltrattate. All’epoca, le donne erano “uniche depositarie” della cura della casa. Pochissime lavoravano e dovevano comunque occuparsi anche della pulizia, del bucato, della spesa, della cucina e dei figli.
Nei primi anni 60 mamma Rosa, che aveva ormai sostituito nonna Nena, cominciò ad usare la lavatrice, ma trovò subito, fra i consigli che le aveva lasciato la mamma, alcuni segreti per usarla al meglio e in economia.
I segreti delle nonne ci regalano il gusto della riscoperta delle cose semplici e la memoria di tutti i consigli elargiti con tenerezza ci dona un tesoro di conoscenze unico e prezioso. Da Nonna Nena a Mamma Rosa, da Mamma Rosa a me; passati per tre generazioni ecco i consigli che voglio condividere con voi.
Per eliminare i cattivi odori mamma Rosa ricorreva all’aiuto del bicarbonato: aggiunto nella quantità di poco meno di mezza tazza nel cestello della lavatrice dà risultati eccezionali!
Usava l’aceto bianco al posto del solito ammorbidente per rendere il bucato morbido e profumato. L’aceto, oltre ad igienizzare, rimuove del tutto i residui di detersivo dalle fibre ed è inoltre un rimedio ai noiosissimi “pelucchi” che a volte si fissano sul bucato durante il lavaggio.
Se doveva eliminare macchie ostinate dai tessuti bianchi aggiungeva una manciata di sale grosso al solito detersivo.
Per finire, torniamo ai nostri amati agrumi: al posto della cenere per un effetto sbiancante prendeva un limone, lo tagliava in due, toglieva i semi e lo inseriva all’interno del cestello. Il miracolo era garantito.