“I segreti di un lavoro ‘da uomo’”, così sottotitolava nel 2012 l’Unione Sarda un servizio dedicato alla ‘signora del ferro’. Francesca, una delle poche donne in Italia che si dedicano alla lavorazione del ferro battuto, prontamente replica che se il suo è considerato un lavoro pesante da uomo, non è certo da signorine lavorare nei campi, come invece tante donne hanno fatto e continuano a fare. “Non esistono lavori da donne e lavori da uomini. Esistono lavori fatti bene e lavori fatti male”, ribadisce con enfasi.
Francesca Frau, 41enne, nata a Serrenti nel medio Campidano, (provincia del Sud Sardegna), da studentessa il lavoro nei campi l’ha provato. Raccoglieva pomodori l’estate per pagarsi le vacanze. Durante l’anno, fin da piccola, spiava però con interesse e curiosità il lavoro del padre, fabbro nella fucina sotto casa.
A Serrenti, lungo la Strada Statale 131, nella zona industriale, c’è il laboratorio di Francesca dove sono anche esposti alcuni oggetti artistici in ferro battuto da lei realizzati nel corso di vent’anni di attività. La sua curiosità di bambina è diventata interesse vero e poi grande passione artistica ed enorme intraprendenza.
Qui la “incontro”, non fisicamente a causa delle misure anticovid, ma virtualmente ed è così che con molta disponibilità mi parla del suo lavoro e con piacere racconto la sua storia.
Dopo il diploma e alcuni esami all’università, Francesca capisce che stare dietro ad una scrivania non è ciò che desidera e vede invece un’opportunità per la sua vita, proprio nel laboratorio paterno sotto casa.
La passione per questa attività creativa è tanta, un bravissimo maestro c’è e anche un laboratorio ben fornito di ottime attrezzature che non possono certamente rimanere inutilizzate. Nel 2004 suo padre va in pensione e Francesca, allora 23enne, indossa il grembiulone di cuoio pesante, i guantoni, gli occhiali protettivi e, armata di martello inizia ad esprimere la sua creatività e la sua fantasia d’artista con un materiale, il ferro, che lei stessa definisce “un elemento ricco di fascino e magia, dall’aspetto duro e freddo, all’apparenza grezzo e semplice. Negli anni grazie alla maestria di sapienti artigiani, nascevano opere capaci di evocare eleganza e bellezza stimolando la creatività di chi le lavora. Da qui anche la mia passione portandomi alla scelta di seguire le orme di mio padre, interpretando un mestiere antico che non ha mai perso il suo fascino”.
Le origini dell’arte e del ferro si perdono infatti nel passato e si intrecciano con la storia dell’uomo, dalla mitologia greca ai manufatti romani fino ai tempi nostri quando, grazie al lavoro e all’estro di bravi artigiani, sta conoscendo una nuova popolarità.
Francesca ha approfondito le sue conoscenze con l’aiuto di materiale didattico trovato nelle librerie ed ha cominciato così a valutare quest’arte sotto diversi punti di vista. Con la sapiente guida del padre ha affinato le tecniche ed ha dedicato sempre più tempo a questa attività.
E’ particolarmente legata alla prima rosa che ha forgiato e che conserverà esposta nella sua collezione per il profondo valore simbolico che detiene. Realizza principalmente complementi d’arredo per interni ed esterni ispirandosi alle tradizioni della nostra Isola.
“Dietro ai miei lavori – sottolinea Francesca– c’è una donna normale che divide la sua giornata, come tantissime donne e uomini, fra casa, figli e lavoro in laboratorio. Faccio tre lavori di cui due non retribuiti e uno retribuito. Sembra demagogia ma non lo è, accudire una casa e dei figli sono lavori belli tosti”. Una giornata a volte faticosa la sua, ma come mi spiega Francesca,“fai il lavoro che ami e non dovrai lavorare un solo giorno della tua vita”.
Di soddisfazioni ne arrivano tante, ormai è accettata da tutti come artigiana del ferro battuto. Le sue opere sono sempre ben curate e rispondenti ai requisiti di bellezza, funzionalità e praticità, elementi molto apprezzati da chi si rivolge a Francesca per oggetti d’arredo.
Partecipa regolarmente alla Fiera Campionaria della Sardegna nella sezione Artigianato di Qualità, alla manifestazione “Tessingiu” di Samugheo (Mostra Artigianato Sardo) e alla Fiera dell’Artigianato Artistico di Mogoro. Collabora inoltre con altri artigiani, principalmente ceramisti e vetrai, e molte sue opere accompagnano le loro produzioni per fiere e mostre in Italia e all’estero.
“Quando ho iniziato l’attività in autonomia, 20 anni fa, c’era diffidenza, qualcuno non credeva che fossi io a lavorare manualmente bensì mio padre” mi confessa Francesca. Lei è riuscita ad evadere dai tradizionali schemi sociali grazie alla sua professionalità, capacità, creatività ed intraprendenza.
Francesca ha scelto per passione di mantenere in vita la tradizione di famiglia della lavorazione del ferro battuto; non è la “donna che fa un lavoro da uomo”, è una giovane artigiana che “ama far bene il suo lavoro”. E anche un esempio per le giovani generazioni: un esempio di emancipazione dai ruoli culturalmente imposti dalla società alle donne.
Per apprezzare le opere di Francesca, è possibile
visitare i suoi contatti: Instagram@ferrofrau e Facebook@francescafrauferrobattuto