“Addio Annalisa. Lasci un grande vuoto, ma soprattutto una grande eredità culturale e di coscienza civile”. Queste parole sono l’ultimo saluto ad Annalisa Cao Diaz, pioniera del femminismo in Sardegna che ci ha lasciato a 86 anni il 3 ottobre scorso.
Nata a Cagliari il 19 gennaio 1935, insegnante, avvocata e parlamentare, la sua storia attraversa 50 anni di politica delle donne. Cinquanta anni di stagioni di battaglie e di confronto sui temi della parità in ogni suo aspetto.
Appassionata, generosa e determinata, portava con sé la forza evidente che solo possiedono le maestre di pensiero. Sempre a fianco delle donne, sempre in difesa dei diritti civili, contro le discriminazioni e a sostegno di rivendicazioni importanti che l’hanno vista in prima linea nelle lotte per il divorzio e per l’aborto.
Fondatrice ed animatrice del Centro di Documentazione e Studi delle Donne di Cagliari gestito dalla Cooperativa La Tarantola che nel 1977 unì due storici collettivi cagliaritani: Ricerca Femminista e il Collettivo di via Donizetti. Nel 1978, sempre a Cagliari, organizza ed apre la libreria delle donne. Presidente di La Tarantola dal 1996 al 2004, fu presidente anche della Rete Lilith, nata per dare visibilità ai saperi femminili e per valorizzare e diffondere storia, cultura e politica delle donne. Insieme ad altre ha dato vita e promosso spazi di autonomia e libertà femminili.
Eletta nel 1987 dal PCI alla Camera dei Deputati per la X legislatura, vi rimane in carica fino al 1992. Lavora nel gruppo della Sinistra Indipendente. Mise a frutto la sua competenza giuridica (laureata in Giurisprudenza all’Università di Cagliari) partecipando alla presentazione di 68 disegni di legge di cui 15 diventati legge.
Il suo impegno più forte come parlamentare è quello relativo al lavoro delle donne e ad alcuni iter professionali che discriminano la partecipazione femminile al mercato del lavoro. Lavora alle norme di ammissione del personale femminile nel Corpo Forestale e nella Guardia di Finanza (legge del 30.06.90). Svolge un ruolo importante nella discussione parlamentare sulla violenza contro le donne; favorevole alla depenalizzazione nel dibattito sull’interruzione volontaria di gravidanza così come parte fondamentale del movimento femminista che sosteneva la necessità di orientarsi verso l’autodeterminazione delle donne.
Nell’autunno del 2019, la proposta di alcuni consiglieri del comune di Cagliari di dare sepoltura ai cosiddetti “bambini mai nati”, viene così commentata da Annalisa: “che tristezza! Viviamo una fase sociale veramente brutta!” Lei, protagonista del movimento per ottenere la legge sull’interruzione volontaria della gravidanza, poi approvata come Legge 194, precisa di essere stata “fra le donne che ritenevano opportuno eliminare il reato di aborto e stop. Ogni volta infatti che si fa una legge sul corpo delle donne si fanno solo grandi disastri. Una cosa è lasciare la libertà alle donne, un’altra è definire come si debbono comportare…(omissis) Non è possibile che con tutti i problemi che abbiamo e con tutte le difficoltà si pensi a questo cimitero”.
Con Annalisa Cao Diaz le donne perdono una paladina della difesa dei loro diritti. Ci mancherà l’amatissima, fulgida Annalisa. La ricorderemo con immensa gratitudine per le sue battaglie e per la sua intelligenza politica e relazionale.