«Le norme sugli appalti rappresentano in Italia il maggiore freno all’utilizzo delle ingenti risorse pubbliche per gli investimenti infrastrutturali: è diventato ormai un problema sistemico, da affrontare in modo radicale, perché colpisce mortalmente la nostra competitività. Su questo tema presenteremo una mozione in Consiglio regionale».
A dichiararlo sono stati i consiglieri regionali dei Riformatori Aldo Salaris, Michele Cossa, Alfonso Marras e Giovanni Antonio Satta, che hanno definito «intollerabile rispetto alla fase che stiamo vivendo” il tempo medio per la realizzazione di un’opera pubblica, che varia dai quasi tre anni per le opere di valore più esiguo (sino ai 100mila euro) agli oltre 14 anni per le opere più importanti».
«Nel 2016 – ha dichiarato Michele Cossa – è entrato in vigore il nuovo codice degli appalti: norme fatte per arginare la corruzione finiscono per non intaccare in modo significativo il fenomeno, che in compenso hanno allungato i tempi di realizzazione delle opere pubbliche di un buon 50%. Caricando tra l’altro di responsabilità sproporzionate i responsabili delle gare d’appalto, che svolgono il loro lavoro in una condizione di ansia e perenne incertezza. Il risultato è una lentezza intollerabile in un paese che vuole modernizzare le proprie infrastrutture e utilizzare gli investimenti per far ripartire la propria economia dopo il crollo del PIL previsto a causa della pandemia».
«I tempi lunghi a cui le opere sono sottoposte comportano – ha concluso Cossa – non solo un danno in se stesso, derivante dal ritardo nella disponibilità delle opere di cui la comunità ha bisogno, ma determinano anche un impatto pesantissimo sull’economia: “Nessuna politica Keynesiana (come si dice oggi con una certa approssimazione) può produrre risultati con una normativa del genere».