La Seconda Commissione Permanente del Consiglio Regionale della Sardegna che si occupa di lavoro, cultura e formazione professionale”, nella seduta di ieri 5 agosto, ha istituito la sottocommissione sulle discriminazioni di genere nel mondo del lavoro.
La neocommissione, formata da Desiré Manca – M5S, Laura Caddeo – progressisti e Ignazio Manca – Lega, è “finalizzata all’analisi del gap di genere nell’ambito delle discriminazioni nel mondo del lavoro”.
La composizione del nuovo organismo, unitamente alla richiesta di convocazione in seduta congiunta delle commissioni Lavoro e Salute, è stata approvata dopo le audizioni della Consigliera di Parità della Regione, Maria Tiziana Putzolu e della docente e sociologa dell’Università di Cagliari, Sabrina Perra.
La Consigliera di Parità ha focalizzato il suo intervento sul recente “caso” che ha avuto come protagonista una donna alla quale non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato in una struttura Aias, dopo la comunicazione dello stato di gravidanza.
“Invito la commissione – ha dichiarato la Consigliera di Parità – ad assumere ogni iniziativa utile e possibile per porre fine ad un’antistorica ingiustizia e contribuire a riaffermare e riconoscere i diritti di una lavoratrice alle dipendenze di un Ente che riceve ingenti risorse regionali”.
La prof.ssa Perra ha invece illustrato ai commissari il quadro generale su cui si innestano le discriminazioni di genere nel mondo del lavoro, ricordando le complicazioni della crisi economica del 2012 in Sardegna e quelle più recenti derivanti dal perdurare della pandemia da Covid. “Le donne – ha dichiarato la sociologa dell’ateneo cagliaritano – sono quelle maggiormente impiegate nel lavoro precario e meno garantito; le maggiori lesioni dei diritti si registrano nei comparti del commercio, della ristorazione e dell’assistenza sanitaria e sociale”.
Ogni giorno nel mondo del lavoro le donne subiscono gli effetti della discriminazione di genere in tre ambiti: l’accesso al mondo del lavoro, le carriere e i salari a causa della trasformazione del genere in un giudizio di valore diverso per donne e uomini. A fissare queste differenze poi, intervengono gli stereotipi, il linguaggio familiare e dei mezzi di comunicazione e ultime, ma non meno importanti, le responsabilità politiche.
Pertanto è, con interesse e speranza che accogliamo l’istituzione da parte della Regione Sardegna della sottocommissione per il Gap di genere in ambito lavorativo. Ci auguriamo che il compito non facile che si apprestano a svolgere sia proficuo e risulti nell’auspicabile miglioramento di una situazione ingiusta e discriminante non più accettabile.