«Ancora non si parla di bambini, eppure i nidi e le scuole hanno ormai sospeso da due mesi le attività didattiche per contrastare il contagio del Covid-19 nell’intera popolazione italiana. Si è puntato tutto sulla didattica a distanza, ognuno con le risorse e le competenze in possesso e con forte senso di responsabilità di educatori e docenti».
A sottolinearlo sono stati i consiglieri regionali dei Progressisti che si dicono «fermamente conviti che non si possa pensare a una ripresa socio-economica senza mettere al centro i bisogni dei più piccoli, fino ad ora dimenticati dal Governo e dalla Regione».
«Se i bambini saranno costretti a restare ancora chiusi in casa, molti genitori, quasi certamente le madri, saranno costretti a non lavorare – ha dichiarato Laura Caddeo -. Non si può aspettare a settembre per pensare alla ripresa delle attività scolastiche. La riapertura dovrà essere differenziata su base territoriale, in relazione alle diverse situazioni sociali ed epidemiologiche, con la riorganizzazione degli spazi all’interno delle scuole ed effettuando un costante monitoraggio sanitario ai gruppi di insegnanti e agli alunni».
«Potremmo essere una delle prime regioni italiane a sperimentare la cosiddetta “Fase 2”, privilegiando i bambini e sperimentando i centri estivi e le scuole all’aperto” – ha aggiunto Maria Laura Orrù -. Abbiamo già proposto al Presidente Solinas e alla Giunta di attivare quanto prima dei progetti pilota che favoriscano la ripresa di momenti ludici e sociali all’aperto, che sono venuti totalmente a mancare in questo periodo di emergenza sanitaria. Approfittiamo, dunque, del buon clima e delle particolari caratteristiche geografiche del nostro territorio per contribuire al benessere psico-fisico dei bambini e, contemporaneamente, dare un vero sostegno alle famiglie e ai genitori che lavorano».
«Anche in questa emergenza – hanno concluso le due consigliere – la politica deve garantire il diritto alla salute e all’istruzione di tutti, intervenendo economicamente per permettere a tutte le famiglie di accedere ai centri estivi».