Polemica all’interno del mondo religioso per la decisione dell’esecutivo di non consentire le funzioni religiose nella fase 2 che partirà il prossimo 4 maggio. L’annuncio, arrivato dopo la conferenza stampa di ieri del presidente del consiglio Giuseppe Conte, ha suscitato subito un vespaio di polemiche.
La Cei ha sottolineato la violazione della libertà di culto e il Popolo della Famiglia della Sardegna si prepara ad aderire alla mobilitazione nazionale per contestare la decisione. Il residente nazionale, Mario Adinolfi ha sottolineato «Conte annuncia la riapertura di tutto, assegna una data a ogni attività, persino per i centri massaggi. La libertà religiosa invece viene ancora del tutto calpestata. Funerali, all’aperto, con massimo quindici persone. Niente messe, chiusura sine die, non viene indicata neanche una ipotesi di data per la riapertura. Credo sia una plateale offesa al limite dell’oltraggio per milioni di credenti. Il Popolo della Famiglia è pronto a una mobilitazione nazionale che risponda a questo sopruso che ha precedenti solo negli Stati totalitari o massonici».