I consiglieri regionali del gruppo Lega, hanno depositato una proposta per istituire la figura dell’infermiere di famiglia che “riveste una grande importanza in tutti i settori del servizio sanitario regionale, utile al fine di garantire reale omogeneità e uniformità delle risorse e delle prestazioni, contribuendo peraltro ad arginare il fenomeno di quelle ospedalizzazioni che in realtà potrebbero essere evitabili”. Sono centinaia i ricoveri evitabili così come alcuni ricorsi al pronto soccorso che potrebbero essere ovviati consentendo con uno sgravio fiscale notevole, spiegano i consiglieri della Lega.
“Ciò consentirebbe ai presidi ospedalieri di riappropriarsi del ruolo primario che è la cura dei pazienti acuti e la diagnosi d’ingresso dei medesimi. Benché manchi una normativa nazionale che disciplini in modo organico e omogeneo le funzioni – sottolineano i consiglieri – la figura dell’infermiere di famiglia è già stata istituita da varie regioni italiane, le quali hanno riconosciuto la valenza di un professionista sanitario la cui attività è inserita in un contesto di intervento pluridisciplinare e multidimensionale, assicurando un intervento esteso ai familiari e familiari caregiver istruendoli sulle specifiche azioni o interventi da erogare al paziente in relazione a particolari bisogni o situazioni che si dovessero verificare.”
“Questa proposta di legge non deve esser letta quale punto di arrivo ma bensì come un punto di partenza da rimodulare e plasmare a seguito della riorganizzazione del servizio sanitario regionale, attualmente in discussione, non appena concluso il suo iter – spiega Annalisa Mele, componente della commissione Sanità del Gruppo Lega – Altro elemento di novità introdotto con la presente proposta è l’istituzione del Servizio delle professioni sanitarie all’interno dell’assessorato della sanità.”