Non è tardata ad arrivare la risposta dell’assessore regionale agli enti locali, Quirico Sanna, ai dubbi e alle perplessità dei primi cittadini sardi lanciate contro la nuova ordinanza del governatore, Christian Solinas, sulla cosiddetta fase 2 che partirà domani. «Che i sindaci possano dire la loro, in una visione federalista dello Stato, non lo trovo né liquidatorio né tantomeno vedo in questo una rinuncia di responsabilità da parte del presidente della giunta regionale; se mai è da intendere come una corresponsabilizzazione articolata nel territorio, verso le amministrazioni locali dove realmente vivono i cittadini e ai quali enti si rivolgono in prima istanza», queste le sue parole.
«Che Solinas – aggiunge l’esponente della giunta Solinas – chieda ai sindaci corresponsabilità nella fase 2 in Sardegna non è pertanto, a mio modesto parere, una furbata ma un atto politico e amministrativo di grande rilievo istituzionale nonché di una visione operativa alta verso una direzione federalista che nella Carta è già tracciata e che solo la cecità centralista di taluni non riesce a cogliere».
«E non ce l’ho contro i cittadini e gli imprenditori esasperati e prostrati dalla crisi, che non ha innescato certamente Solinas, ma – conclude l’assessore – contro certi personaggi che strumentalmente soffiano sul fuoco delle contraddizioni animate e ispirate, fino a far pensare ad un odio verso le autonomie e i principi costituzionali, da parte di un governo centrale che naviga a vista e che purtroppo ha indirizzato l’Italia verso derive pericolose sul piano della tenuta democratica e sul piano economico finanziario, nonché dell’ordine pubblico che, proprio i governatori e i sindaci responsabili possono, forse, con grandi sacrifici, riuscire a contenere e a limitare nei danni».