Si è svolta ieri in Aula la discussione sulla mozione unificata che riguarda l’individuazione del sito strategico dove sorgerà il Deposito Nazionale di scorie radioattive. Dopo un duro lavoro di interlocuzione con tutte le forze politiche avvenuto nei giorni scorsi, Mara Lapia, deputata per Centro Democratico, ha chiesto al Governo l’impegno di escludere le regioni insulari, sulle quali grava la più alta presenza di basi militari, dall’elenco dei siti di possibile stoccaggio.
“Regioni come la nostra Sardegna, che conta il 65 percento di servitù militari, in termini ambientali ha già pagato un prezzo troppo alto e continua a pagarlo”, spiega la deputata
La mozione è stata approvata ieri pomeriggio alla Camera.
“Un atto di indirizzo politico forte affinché la Sardegna non debba ospitare il sito di stoccaggio delle scorie nucleari. È quanto stabilito dall’aula di Montecitorio con l’approvazione di una mozione unitaria che impegna il Governo a preservare, tra gli altri, il territorio sardo”.
Lo dichiara la deputata Mara Lapia, capogruppo di Centro democratico, che sottolinea come il voto di ieri pomeriggio sia arrivato al termine di un lungo lavoro di concertazione tra le forze di maggioranza che hanno decisione di presentare in aula una mozione unificata.
“Il provvedimento unitario – osserva la parlamentare – ha recepito in toto il passaggio fondamentale della mia mozione sull’esclusione dei territori gravati da servitù militari. In questa maniera si è scongiurato il rischio che le isole, i siti dichiarati patrimonio dell’Unesco e, appunto, i territori a più alta presenza militare, ospitino il deposito della Sogin. Nel portare avanti il mio convincimento, in questi giorni di confronto con le altre forze politiche, ho sostenuto con forza l’esclusione delle due isole maggiori perchè, inevitabilmente, l’individuazione del sito in quelle regioni potrebbe richiedere modalità di trasporto di rifiuti radioattivi con alti profili di rischio ma non solo”.
Per l’onorevole Lapia , nel dibattito e nella votazione su un tema controverso come quello dello smaltimento delle scorie nucleari, si è trovata, anche se dopo un confronto a tratti duro,
una soluzione ottimale che protegge un territorio come quello sardo già fortemente gravato dalla presenza di aree militari e di siti inquinati.
“Ho evitato che la Sardegna, già impegnata sul fronte della difesa nazionale con oltre il 65 per cento di servitù militari e una moltitudine di costi pagati in termini d’impatto ambientale, venga ulteriormente aggravata dalla presenza del deposito nazionale Sogin. Il tema della riconversione ecologica e del rispetto dell’ambiente, deve esser coniugato con la fattibilità delle proposte e ieri – conclude l’onorevole Lapia -, questo è stato fatto. Il mio impegno, premiato dal voto favorevole dell’aula, è sempre stato indirizzato all’esclusione della Sardegna dalla lista dei siti per lo stoccaggio delle scorie nucleari”.