«Quando riprenderanno le visite e gli esami strumentali negli ospedali sardi? E quando saranno recuperati gli interventi chirurgici rinviati perché ritenuti “non urgenti”?» Lo chiedono i consiglieri regionali dei Riformatori Sardi che ribadiscono il «dovere di dare una risposta ai pazienti sardi che a gran voce chiedono chiarezza nei tempi e velocità nei modi di ripresa delle attività».
Michele Cossa, Aldo Salaris, Giovanni Antonio Satta e Alfonso Marras hanno presentato un’interrogazione urgente all’Assessore della sanità. «Le misure di sicurezza indispensabili per combattere l’emergenza Covid – scrivono i Riformatori – hanno purtroppo comportato la cancellazione di migliaia di prestazioni ai malati sardi determinando il rinvio di centinaia di interventi chirurgici che non sono stati considerati urgenti. I cittadini, i pazienti, hanno accettato senza proteste, consapevoli della criticità del momento. Entrati nella cosiddetta fase 2 è ora necessario recuperare la prestazione rinviata proprio a causa dell’emergenza».
Per farlo servono regole: «Le misure di sicurezza ancora necessarie negli ospedali complicano gli accessi e rendono impossibile il ritorno alla normalità – proseguono i Riformatori – E in assenza di indicazioni certe nei modi e nei tempi da parte della Regione, il rischio è che ogni ospedale faccia da solo. In quel caso sarebbe il caos». I Riformatori chiedono dunque l’intervento immediato dell’Assessorato regionale della Sanità perché dia urgentemente le “linee guida” per la riapertura dell’attività normale degli ospedali sardi, tutelando la sicurezza dei cittadini e degli operatori, ma anche evitando il procrastinarsi di una situazione di incertezza e senso di abbandono che già riguarda chi oggi si trova nella condizione di malato.
Foto: Michele Cossa e Aldo Salaris