Sarà un “drappo bianco di luce” ad illuminare la facciata del Consiglio regionale della Sardegna alle 18 di questo tardo pomeriggio.
28 anni dopo la strage di Capaci che costò la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e agli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, il ricordo di quel giorno non sarà tradotto nelle manifestazioni silenziose e di attenzione alla mafia che hanno caratterizzato questo ventennio.
Sarà una commemorazione ridotta, come tante in questi tempi di Pandemia, caratterizzata dal solo drappo bianco, il Palazzo di Via Roma a Cagliari si illuminerà di bianco accogliendo la proposta nata nell’ambito della Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative delle regioni e delle Province autonome.
“In questo momento in cui non sono permesse manifestazioni e assembramenti – ha spiegato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais – vogliamo ricordare chi ha sacrificato la vita per il Paese. Un momento di riflessione per ricordare tutte le persone che hanno perso eroicamente la loro vita nell’adempimento del proprio dovere e per riaffermare l’importanza del principio di legalità, uno dei caratteri essenziali dello Stato di diritto”.
Il tema di questo 23 maggio scelto dalla Fondazione Falcone è “Il coraggio di ogni giorno”, dedicato all’impegno di tutti i cittadini che in questi mesi di emergenza del Paese, con impegno e sacrificio, hanno operato per il bene della collettività, così come per anni ha fatto il giudice Falcone.
“Queste vicende vanno ricordate se non si vuole assistere all’ennesimo trionfo dell’ipocrisia, della sterile retorica e dei molti che fingono di commemorare i morti dopo averli mortificati da vivi – ha spiegato Aaron Pettinari nel suo editoriale su ANTIMAFIADuemila – abbiamo sempre cercato dare il nostro piccolo contributo nella ricerca della verità sui mandanti esterni delle stragi del 1992-1993. Esser vicini a rappresentanti delle istituzioni, a magistrati retti, agli investigatori, ai familiari vittime di mafia nella pretesa di verità e giustizia è il nostro rinnovato impegno, perché senza verità, in questo Paese, non saremo mai veramente liberi”.