«Oggi più che mai, in questo difficile momento segnato da una crisi epidemiologica senza precedenti, i divieti alla commercializzazione delle carni suine e di tutti i prodotti suinicoli d’eccellenza prodotti in Sardegna, rappresentano un ostacolo alla stessa sopravvivenza della filiera suinicola sarda, già piegata da quarant’anni di lotta contro la peste suina africana».
Sono queste le parole pronunciate dal Consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle, Michele Ciusa, che ha deciso di presentare una mozione alla giunta Solinas per, spiega, «attivare le necessarie e tempestive interlocuzioni con le istituzioni dell’Unione Europea competenti per poter ottenere l’eliminazione delle attuali limitazioni alla commercializzazione e all’esportazione di carni suine, preparati e prodotti a base di carni suine e di tutti gli altri prodotti contenenti carni suine provenienti dalla Sardegna».
«Ma è proprio in considerazione dei risultati ottenuti per quanto riguarda la riduzione della positività al virus della Psa – ha aggiunto l’esponente pentastellato – che il m5s sta chiedendo a gran voce un impegno comune, da parte di Governo e Regione, per ottenere l’eliminazione delle attuali limitazioni alla commercializzazione e all’esportazione di carni suine e derivati. Una riapertura fondamentale per poter garantire alle nostre aziende, piegate dall’insostenibile peso di questa crisi, di continuare a produrre e di potersi risollevare a epidemia terminata».
«Lo sviluppo della filiera del suino in Sardegna – ha concluso Ciusa – non costituisce soltanto uno strumento di contrasto alla crisi economica legata alla diffusione del coronavirus ma rappresenta di fatto un’importante azione di contrasto allo spopolamento delle aeree interne della nostra isola. Auspichiamo pertanto che il Governatore, alla luce degli ottimi risultati ottenuti dagli allevatori sardi nella lotta alla peste suina, si attivi al più presto possibile per sostenere i lavoratori del settore che, dopo decenni di grandi sacrifici, meritano di poter promuovere i propri prodotti d’eccellenza nei mercati esteri».