Passaporto sì, passaporto no, certificato di negatività con test sierologici o tamponi.
La polemica in atto, che tiene banco da più di due settimane e che allungherà i tempi sulle prenotazioni dei vacanzieri, si impantana ancora di più.
Ai botta e risposta tra il presidente della regione Lombardia Sala e Christian Solinas, si aggiunge il ministro agli Affari regionali Francesco Boccia che tenta di dare uno scacco al re tirando in ballo la costituzione.
“L’articolo 120 della Costituzione sancisce che una Regione non può adottare provvedimenti che ostacolino la libera circolazione delle persone. E poi se gli scienziati dicono che non ci sono passaporti sanitari, non ci sono”. Nessuna distinzione tra regioni più o meno colpite o si riparte tutti o nessuno.
La regione Sardegna, così come la Sicilia di Musumeci, è quindi nuovamente in stallo, in preda ai tira e molla delle richieste di sicurezza di cittadini e albergatori, alla spinta del comparto turistico e commerciale che spera in aerei pieni per poter ripagare i mesi persi. E nel frattempo l’idea della Destinazione Sardegna Safe sfuma ogni giorno di più ma senza alternativa dal governo regionale che non molla sulle sue richieste e alcuna controproposta dal governo nazionale in termini di supporto in caso di aumento di contagi.
L’isola anche oggi non registra né contagi, né vittime, ma in altre regioni la curva, seppur lentamente risale. E Solinas cavalca l’onda dei contagi chiedendo sicurezza.
“Qui non è in discussione la libera circolazione come strumentalmente evocata dal ministro Boccia – spiega il presidente – ma l’esigenza di un bilanciamento virtuoso tra valori e interessi costituzionalmente garantiti, a partire dalla tutela della salute pubblica. Dal ministro Boccia – prosegue – ci saremmo aspettati, a pochi giorni dal 3 giugno, una proposta di soluzione chiara sulle riaperture tra Regioni e non una supremazia centralista dello stato rispetto alle regioni”.
“Se qualche ministro è contrario – conclude nella sua replica – ci dica quale alternativa propone al nulla, per garantire la salute pubblica. La certificazione dello stato di negatività al virus è una linea di tendenza internazionale, dalle Canarie alla Corea del Sud, anche con un’iniziativa dell’organizzazione mondiale del turismo di più ampia portata come il passaporto sanitario digitale”.
E per dimostrare la validità della linea sulla certificazione conferma la presenza di turisti, arrivati agli aerporto di Cagliari e Olbia in aviazione generale – aerei privati – muniti di certificato di negatività e provenienti da Germania, Russia, Francia. I test ci sono, sono fattibili, ma è necessario capirne costi e sostenibilità per un turismo di massa nazionale che si rivolge alle compagnie low cost, le uniche ad aver schedulato i voli nell’isola in questa corta stagione 2020.