Se i sardi erano preoccupati per il costante ritardo delle gare d’appalto per la continuità territoriale che collega l’isola a Roma e Milano, la notizia è che per 5 anni non ci saranno gare d’appalto.
Le tratte sono state assegnate d’ufficio con l’ultimo decreto del presidente Conte il cosidetto “Rilancio”. Un affidamento d’ufficio di tre miliardi e spiccioli in nome dell’emergenza Covid-19 che pone sotto tutela da scalate estere la compagnia di bandiera. Ai fondi pubblici il decreto aggiunge il monopolio delle tratte con la Sicilia e la nostra isola, pare senza un reale calmiere di prezzi sulle tratte che consentono ai sardi i viaggi obbligati per studio, visite mediche e lavoro su Roma e Milano.
Sul tema si esprime subito Michele Cossa, riformatore e presidente della commissione insularità che durante gli incontri della commissione attraverso le audizioni sta cercando di far passare l’importanza di inserire nello statuto la reale condizione di insularità della Sardegna. “L’isola non potrà essere estromessa nel momento in cui verranno decise le regole e gli obblighi di questa nuova continuità – commenta Cossa – fatta attraverso una scelta unilaterale attraverso la quale sono state affidate le chiavi della Sardegna. Sarà necessario – precisa Michele Cossa – stabilire le politiche di cancellazione, le tariffe per residenti e turisti e la frequenza dei voli che dovranno garantire un reale diritto alla mobilità”.
Nessuna gara dunque sulla tratta di Torino, ormai scomparsa dai siti di prenotazione da quando Blu Air ha reputato non conveniente volare fino al 2021, e nemmeno su Bologna. Per incentivare il turismo si dovrà quindi fare affidamento alle sole compagnie low cost che in parte hanno già annunciato di non essere disposte a volare a mezzo carico. L’ipotesi più plausibile è quindi un ritorno al turismo anni settanta/ottanta gestito dai soli collegamenti Alitalia che viaggerà con tratte ridotte all’osso e prezzi per i non residenti al momento sconosciuti.