Gli algheresi non potranno mai dimenticare le cosiddette “putrelle”, un’opera d’arte di Giovanni Carta che fu collocata nel 1996 dall’amministrazione guidata da Carlo Sechi nei bastioni Marco Polo. Facevano parte di un progetto, definito “In sacro itinere”, che voleva Alghero come un museo a cielo aperto nelle vie e nelle piazze del centro storico. All’epoca l’installazione fu aspramente criticata da buona parte dei cittadini e dall’allora opposizione politica (di cui oggi alcuni rappresentanti siedono nei banchi della maggioranza), sia per l’eccessivo esborso di denaro pubblico che per una forma d’arte poco comprensibile.
Fu così che le “putrelle” ebbero vita breve tant’è che nel 2001, il sindaco era Antonio Baldino, vennero rimosse ma proprio ieri, a vent’anni di distanza, arriva l’annuncio che l’opera d’arte sarà restituita alla città. È l’assessore alla cultura del Comune di Alghero, Marco Di Gangi, a spiegare che «insieme al Sindaco Mario Conoci, ripensando a quel periodo, nel quale vivemmo, da giovani consiglieri comunali, quella vicenda politica, abbiamo ritenuto fosse arrivato il momento di riprendere quel progetto e, mettendo da parte ogni altra valutazione in proposito, abbiamo deciso di rendere giustizia sia agli artisti che furono allora vittime collaterali di uno scontro politico sia all’Amministrazione che ideò e provò a realizzare il progetto».
Il progetto nel suo complesso, per come era stato ideato dalla giunta Sechi, prevedeva la realizzazione e l’installazione, nell’arco di 5 anni, di 15 interventi artistici che segnavano e scandivano le stazioni della Via Crucis lungo i percorsi delle Processioni della Settimana Santa. Oggi l’iniziativa dell’attuale amministrazione attribuisce un omaggio al valore artistico di Giovanni Carta e riconosce, forse in ritardo, alla giunta Sechi la validità del progetto.
E se l’assessore Di Gangi si propone di «trovare uno spazio idoneo per ricollocare l’opera rimossa» il consigliere comunale dei 5 stelle Roberto Ferrara, con un post su Facebook, si domanda: «è tornata di moda la “guittesca vicenda pseudoculturale definita delle “putrelle”?”» spiegando che, nel 2009, «l’attuale maggioranza bollava così il progetto che ora vuole portare avanti».
Non è mai troppo tardi per cambiare idea!