“Ho deciso di lanciare la campagna europea “No Women No Panel” e con questa campagna mi impegno a partecipare solo ad eventi pubblici in cui le donne siano egualmente rappresentate. Quando spieghiamo agli organizzatori perché declino l’invito, solo dopo poche ore riceviamo un nuovo programma con molte più donne esperte”.
Con questa dichiarazione Mariya Gabriel, Commissaria Europea per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Istruzione e la Gioventù intende mettere in pratica i contenuti del progetto “No Women No Panel” di cui è l’ideatrice. I risultati arrivano, l’iniziativa è giusta ed è importante continuare su questa strada.
Un progetto che invita tutte le sedi istituzionali, sia pubbliche che private, il mondo scientifico e mediatico ad aderire a questa campagna che tende a valorizzare il contributo delle donne allo sviluppo economico, civile e culturale della società attraverso l’apporto delle loro competenze e capacità.
E’ sotto gli occhi di tutti la presenza prevalentemente maschile nei convegni, nei dibattiti, nelle conferenze e nei comitati con la conseguente esclusione della parte femminile; un’esclusione anacronistica, propria di un “piccolo mondo antico”, una privazione assurda, una raffigurazione falsa, incompleta e fuorviante della società reale.
Perché le donne ci sono! Competenti, esperte e preparate in ogni campo anche se tuttora vittime di quel “gap” salariale ancora non superato. Ci sono e sono in grado di svolgere quel compito fondamentale di recuperare un’umanità allo sbando, sono portatrici di vita, a conoscenza del valore delle piccole e delle grandi cose; hanno la forza dei sentimenti e il coraggio del sacrificio. Con umiltà e grande competenza possono cambiare la società e cambiarla in meglio, insieme all’altra metà che ha finora operato da sola.
Sono già numerosi gli enti pubblici e i singoli personaggi che hanno aderito e sostengono praticamente l’iniziativa. Fra le più importanti, l’ASI, l’agenzia spaziale italiana, e la Rai che attraverso la sua emittente Radio 1 ha rilanciato il progetto a cui hanno risposto diversi artisti e giornalisti fra cui Simona Marchini, Giovanna Botteri, Sergio Cammareri e Paolo Fresu, il musicista che con il suo “jazz” ha portato il nome della Sardegna e dell’Italia nel mondo.
“Anche io sostengo la campagna di Rai Radio 1 “No Women No Panel” – senza donna non se ne parla -. Perché abbiamo bisogno di un’equa rappresentanza di genere nelle trasmissioni, nei giornali, nei convegni e nelle conferenze ed anche ovviamente nel mondo della musica, nel mio mondo. L’obiettivo è valorizzare il talento e le competenze delle donne e degli uomini, impegnati egualmente a dare il contributo allo sviluppo del paese”. Dichiara Paolo Fresu.
I diritti delle donne sono i diritti di tutti. Il salto culturale è necessario per sradicare modelli e stereotipi che sono alla base anche della violenza di genere”, conclude il Manifesto del progetto europeo “No Women No Panel” a cui auguriamo uno strepitoso successo di adesioni.