In questa giornata dedicata a noi donne potrei scrivere dei grandi progressi che si sono fatti per la parità di genere, potrei scrivere delle grandi lotte femministe per arrivare a tutto questo, ma non lo voglio fare, per quanto io ritenga che quei percorsi siano stati fondamentali, voglio oggi coinvolgere nel mio discorso i signori uomini.
La cronaca nera sempre di più ci fotografa episodi tragici che descrivono morti di donne per mano di uomini terribili. Spesso le situazioni descritte hanno particolari agghiaccianti, quasi surreali che lasciano attoniti coloro che ne vengono a conoscenza
“Uomini terribili”, questo voglio sottolineare, e forse non vorrei neanche usare la parola uomini. Allo stesso tempo usare l’accezione di bestie per definirli sarebbe un’offesa al mondo animale.
Il punto che mi preme trattare oggi è che per fortuna di “uomini terribili” ne esistono pochi e che la maggior parte del genere maschile ci celebra e ci onora, ci riconosce quel ruolo meraviglioso che ci ha dato la natura che è quello di essere madri.
Poeti, scrittori, pittori e scultori per secoli ci hanno inneggiato, talvolta inconsapevoli dell’importanza reale che la donna aveva, altre volte coscienti del fatto che solo un’ottima collaborazione tra i due generi avrebbe portato uno sviluppo equilibrato del mondo.
Facendo riferimento a quest’ultimo concetto ci troviamo a descrivere padri meravigliosi che adorano le figlie femmine in egual misura dei figli maschi, mariti e compagni che rispettano rispettivamente le loro mogli e compagne, non in considerazione di un contratto scritto o verbale, ma nell’idea che un confronto di vedute diverse sia il percorso per un completamento universale che genera pace.
Il rispetto tra individui non deve essere legato al genere, “ti rispetto perchè sei maschio”, “ti rispetto perché sei femmina”, questi sono concetti ancestrali errati che non rispettano a loro volta il concetto di essere umano. L’unica frase accettabile dovrebbe essere “rispettiamoci, accettando le nostre diversità naturali, perché siamo essere umani”.
Se ogni individuo prendesse consapevolezza di questo non dovremo più parlare di differenze di genere, ma di differenze di opinioni a prescindere dal fatto di essere donna o uomo. Un concetto molto importante quest’ultimo anche nel mondo del lavoro. Tantissimi i ruoli un tempo appartenuti solo agli uomini in cui si è fatta spazio anche la donna e tante sono le figure maschili che in questi ruoli non vedono antagonismo ma complicità e collaborazione.
In questa giornata internazionale della donna io non vorrei celebrare solo la donna ma anche l’uomo che la rispetta e la onora nel suo ruolo, qualunque esso sia.