Il consigliere regionale e coordinatore di Lega Giovani Sardegna Andrea Piras con il deputato e coordinatore regionale della Lega sull’Isola Eugenio Zoffili, intervengono in favore dell’ordinanza 2/2021 del presidente Solinas sull’attività venatoria nei fine settimana e rispondo agli attacchi del deputato del M5S Gavino Manca.
“Avremmo voluto essere testimoni della medesima enfasi, dimostrata dal deputato del M5S nel criticare l’ordinanza che deroga agli spostamenti per l’esercizio dell’attività venatoria, quando si trattava di difendere le istanze della nostra isola in materia di ristori e aiuti atti al superamento della crisi attualmente in corso. Avremmo voluto leggere identica voglia di tutelare salute e benessere del popolo sardo quando in estate il movimento cinquestelle di cui fa parte si è scagliato contro la lecita richiesta del governo regionale di domandare un certificato di negatività a quanti volessero far ingresso in Sardegna. O ancora, per ritornare nel presente, avremmo voluto vedere la stessa dimostrazione di vicinanza alla sua terra quando la Sogin ha pubblicato ha pubblicato la CNAPI decretando l’idoneità di ben 14 siti sull’isola a ospitare il deposito unico nazionale delle scorie nucleari, o per denunciare lo slittamento dell’arrivo delle ulteriori dosi di vaccino in Sardegna, che suscita ora giusta preoccupazione per ciò che concerne la somministrazione delle seconde dosi di richiamo al trascorrere dei 21 giorni dalla prima inoculazione. Ma così non è stato!
Volendo andare oltre le evidenti mancanze, però, ciò che preme ora è ricordare all’On. Manca l’esistenza della normativa in materia di gestione della fauna selvatica, prevista dalle legge 157/92 e dalla LR 23/98, tanto più la competenza primaria della Sardegna in materia di caccia. Il corretto e doveroso svolgimento dell’attività venatoria, sia chiarito una volta per tutte, è di fondamentale importanza per ciò che concerne la prevenzione e il controllo sanitario della diffusione della PSA, incide positivamente sui rischi di espansione della sindrome emorragica virale SEV, e concorre al contenimento degli impatti sulle attività agro-forestali e sui sinistri stradali. L’attività venatoria non è stata, inoltre, limitata o vietata da alcun provvedimento nazionale, ma ad essere limitati sono stati gli spostamenti, pertanto si è semplicemente demandata la possibilità di praticarla anche al di fuori del proprio comune di residenza, come tra l’altro già concesso in altre regioni con medesimo atto normativo. Capiamo bene che i malesseri e le continue liti dell’esecutivo nazionale devono in un qualche modo essere messe a tacere tirando in ballo altre argomentazioni, ma vorremmo dare un suggerimento: sarebbe più utile, per tutti, se ciò venisse fatto attraverso l’adozione di provvedimenti sociali ed economici seri piuttosto che sollevando futili e sterili polemiche che mettono, ancora una volta, in evidenza la ben nota e cronica tendenza dei grillini a dire no a tutto senza cognizione di causa!”