Buon compleanno Corriere Sardo!
Quando un anno fa abbiamo iniziato l’avventura di Corriere Sardo il coraggio non ci è mancato. Con tanto ottimismo avevamo addirittura pensato che la sezione Coronavirus fosse temporanea e potesse poi venir sostituita nell’arco di sei mesi. Così non è stato, la pandemia ha compiuto un anno e noi con lei. Il coraggio è diventato perseveranza, impegno e costanza nel garantire una voce in più nel panorama mediatico dell’isola e la redazione si è cementata diventando una piccola famiglia che cresce insieme.
Ci ritroviamo nel nostro primo compleanno a fare gli auguri ad un’isola – come lo scorso anno – martoriata da promesse e speranze disilluse.
Un anno fa scrivevo nel mio primo editoriale: “Sarà necessaria molto più della combattività di quel lontano 1794 per risollevarci dalla pandemia, la voglia di rinascita propria di quei vespri dovrà caratterizzare ogni singolo sardo e i quattro mori che sventolano oggi in tanti terrazzi dell’Isola dovranno poter gridare molto più forte per far sentire non già e non solo, il grido di dolore di un popolo, ma la necessità di riscatto e di ripartenza”.
Quella ripartenza a distanza di un anno non c’è stata. Siamo ancora impantanati tra pandemia, crisi economica e sociale. La crisi giovanile sta accendendo i dibattiti nei consigli comunali, la Sardegna è fanalino di coda nella curva demografica nazionale, la zona bianca è diventata zona rossa e non ci sono tempi certi sul decollo della stagione estiva, né su fondi in arrivo per le famiglie.
Ciò nonostante la pazienza e l’attesa sono virtù che i sardi hanno nel proprio dna, sappiamo aspettare e programmare e lottare laddove necessario e quando la Sardegna sarà pronta per ripartire avrà ancora al suo fianco un quotidiano che saprà ancora una volta raccontarla nel migliore dei modi.
Foto: opera dell’artista Archimede Scarpa