Ieri, nel tardo pomeriggio è giunta nella mail della direzione una lettera che solleva dubbi e perplessità comuni a tanti lettori. Pubblichiamo quindi con piacere queste righe di Renato sulla riforma degli enti locali che ricorda il referendum sulle province del 2012.
“In questo periodo fortemente caratterizzato dalla pandemia Covid 19, noi tutti ci aspetteremmo che la classe politica si occupasse in massima parte di salute dei cittadini, come assisterci giornalmente, come curarci se necessario, come vaccinarci nel più breve tempo possibile.
Invece, l’assemblea regionale da giorni, e probabilmente fino a martedì 9, si occupa di ripristinare le province.
Ho un ricordo! Un ricordo del 2012, era maggio, il 6: REFERENDUM.
Ricordo che i quesiti erano ben 10, cinque vincolanti e cinque consultivi. Quattro dei cinque vincolanti riguardavano le province di nuova istituzione, il quesito per le province storiche era consultivo. Per tutti e dieci i quesiti vinse il SI con una percentuale vicina al 97%, solo per le province storiche la percentuale fu del 65,99%.
Ci avevano chiesto cosa ne pensassimo delle province e rispondemmo che non le volevamo più!
E’ vero, andammo a votare nella percentuale del 35,50%, comunque sufficiente per il quorum al 33,3%; da notare comunque che alle regionali del 2019 ha votato il 53,74%.
Ad ogni piè sospinto ci ricordano che agiscono per il mandato che abbiamo loro conferito e che rappresentano le nostre istanze.
Notizie giornalistiche danno per martedì l’approvazione del provvedimento di ricostituzione delle province da parte di pressoché l’unanimità dell’Assemblea Regionale.
L’unica speranza per non rivedere le province, visto anche che stanno facendo città metropolitane dalle dimensioni analoghe, è sognare il presidente Pais vergognarsi, prima di martedì, dell’assemblea da Lui presieduta impegnata su un tema così “vitale” per i cittadini e ricordarsi invece della loro volontà espressa nel 2012.
Spero che almeno i 3 rappresentanti dei Riformatori Sardi ricordino di aver dato un particolare appoggio al Movimento Referendario Sardo.
Io, dalla mia parte, controllerò chi ha votato e come, e trarrò le dovute conclusioni già dalle prossime elezioni amministrative”.
Renato, un lettore affezionato