Le proteste e gli allarmi di Federcampeggi – Faita Sardegna – proseguono. Dopo la richiesta di revisione delle linee guida fatta durante il fine settimana, oggi chiedono l’immediata ripartenza come regione Covid free con una comunicazione determinata e precisa.
Le perdite del settore sono infatti stimate in 100milioni di euro, il 45% del fatturato dell’intera stagione dovute alle mancate presenze in questi primi mesi e all’annullamento delle prenotazioni. La speranza è che si salvi almeno il 20% del fatturato stagionale, circa 45milioni, per mantenere a galla il turismo open air, la prima forza del settore extra-alberghiero, la seconda in assoluto per posti letto in Sardegna dopo gli alberghi. Sono 93 i campeggi sardi con spazi ampi e all’aperto e con una densità abitativa di 100 metri quadri a ospite che garantiscono il distanziamento sociale.
“Ripartiamo subito come Isola Covid-free, offrendo enormi spazi, aria sana, prodotti genuini e una vacanza a impatto zero, come solo la Sardegna può fare. Questo oggi è il miglior biglietto da visita per i turisti. Ma facciamolo subito – afferma il presidente di Faita Sardegna Nicola Napolitano – I turisti vogliono trascorrere le vacanze in tranquillità per questo lo Stato deve rendere accessibile a tutti il tampone. È l’affermazione del principio di giustizia della salute, ed è il modo migliore anche per dare una chance alla tenuta del turismo. Quello del passaporto è una scelta politica rischiosa ma è nostro dovere morale sostenerla. La sicurezza dei turisti rappresenta la più forte arma di marketing e promozione di un territorio”, incita deciso Napolitano.
Oltre alla perdita dei primi due mesi e mezzo di stagione (anche giugno ormai è compromesso), sono state annullate anche l’80% delle prenotazioni arrivate tra fine gennaio e febbraio (che rappresentano circa il 70% delle prenotazioni stagionali). Le attività turistiche sono stagionali per questo i tempi sono fondamentali diversi e molto più veloci da quelli della politica.
“L’appello che rivolgiamo al presidente Solinas – dice a nome della Faita Nicola Napolitano – è di non indugiare oltre su una decisione che sostenga il processo di garanzia della salute, contribuendo alla spesa di certificazione sia per i sardi che per i nostri ospiti e definendo anche i regolamenti e le direttrici di comportamento e condotta che le nostre aziende devono seguire a tutela anche della sostenibilità economica delle stesse. Dall’altro prepari un piano trasporti che sappia reggere la domanda di Sardegna, a prezzi accettabili e in condizioni di sicurezza, consentendoci di rassicurare e di operare nei mercati entro breve tempo per provare a salvare la stagione. Come associazione diamo la disponibilità a collaborare, per quanto ci compete, alla definizione delle regole che investono le nostre responsabilità”, conclude il presidente di Faita Sardegna.