La Campagna non si ferma neppure davanti al Covid. Continua a produrre e richiedere l’attenzione e il lavoro degli agricoltori. In particolar modo gli animali non possono stare neppure un giorno incustoditi e lontano dalle cura degli allevatori. Ed ancora di più le pecore che in questo periodo stanno figliando e necessitano di una presenza quasi costante.
Il problema, doppio, nasce quando gli agricoltori e, come detto soprattutto, gli allevatori si ritrovano in quarantena perché sospettati di positività o sono risultati positivi. Un dramma nel dramma se questi sono soli, e non hanno nessuno, dipendenti o famigliari che possano sostituirli momentaneamente in azienda.
Secondo le disposizioni, tutti indistintamente, devono stare isolati in casa e non possono spostarsi. Ma in questo caso rischierebbero di lasciare morire gli animali di inedia. Un vero e proprio disastro che decreterebbe la chiusura di tante aziende.
Per questo Coldiretti Sardegna per bocca del presidente Battista Cualbu si appella al presidente della Regione Christian Solinas affinché: “nei casi di positività asintomatiche o isolamenti preventivi, laddove è acclarato che questi non abbiano nessuno per sostituirli in azienda, ci debba essere una autorizzazione eccezionale con l’indicazione dettagliata dell’orario e del percorso, limitato ovviamente solo ed esclusivamente all’azienda. Dall’altra ci deve essere grande senso di responsabilità da parte degli allevatori che si devono attenere a queste prescrizioni, garantendo comunque di non avere contatti con altre persone. Il benessere degli animali, per noi allevatori, è anteposto al nostro – conclude Battista Cualbu -, e come spesso accade e come si conferma anche in questa fase difficilissima, la penuria di manodopera qualificata ci costringe ad andare in campagna e accudire gli animali anche in precarie condizioni fisiche”.