È legge dello Stato il cosiddetto “Super Ecobonus”, una manovra attesa dalle imprese e dai cittadini per poter rilanciare il comparto. Una misura, questa, apprezzata da Confartigianato Sardegna, tramite il suo presidente regionale Antonio Matzutzi e quello di Confartigianato Edilizia, Giacomo Mameli, che hanno rimarcato il lavoro fatto insieme ai parlamentari sardi per mettere in piedi quest’iniziativa che andrà a coprire la totalità degli investimenti sul campo delle ristrutturazioni.
A loro modo di vedere, però, ci sarebbero alcune modifiche da apportare. «Stiamo ricevendo – hanno sottolineato Matzutzi e Meloni – tantissime telefonate da parte di imprese, tecnici e cittadini entusiasti e interessati a intervenire subito sul proprio patrimonio immobiliare ma anche molto preoccupati per i tempi della vera entrata in vigore e la complicazione burocratica. Le nostre perplessità in primis vanno all’obbligo dei Cam, criteri ambientali minimi, per i materiali dei “cappotti termici”, e alla complessità degli adempimenti legati alla cessione dello sconto (visti di conformità, asseverazioni), specialmente se paragonata al meccanismo più immediato della detrazione per gli interventi di recupero edilizio al 50%. E’ necessario incoraggiare chi vuole fare questi lavori e non spaventare con richieste che poi portano a rinunciare a una opportunità di questo tipo». Confartigianato Sardegna ha stimato un possibile giro d’affari di circa 600milioni di euro l’anno. Un altro tasto dolente, per Confartigianato, sono i 18 mesi per effettuare i progetti, richiedere le autorizzazioni, trovare i finanziamenti per i privati, affidare gli appalti e terminare i lavori, siano troppo pochi. «Su questo punto – proseguono Matzutzi e Meloni – chiederemo uno spostamento almeno al 2022, altrimenti i tempi sarebbero troppo stretti e tanti progetti potrebbero saltare. Chiederemo anche che venga alzata anche la percentuale detraibile sulle ristrutturazioni interne, facendola arrivare al 65%».
«Ci sarà da discutere anche sul tema della cessione del credito. «Su questo punto si gioca la riuscita o meno del super ecobonus – concludono – la norma deve consentire un meccanismo semplice che porti il committente a dialogare direttamente con gli Istituti di Credito che, in maniera immediata e automatica, poi riverserà il credito verso le imprese. Insomma non vogliamo che terzi soggetti, che nascono per speculare in queste situazioni, costringano le imprese ad accettare percentuali di ricavo non idonee, non adeguate e non congrue, alle prestazione effettuate».