Adesione a Risorgiamo Italia anche nell’isola. La protesta organizzata dai movimenti di imprenditori del mondo HO.RE.CA e dei Locali di Pubblico Spettacolo uniti per la prima volta nella storia del settore è partita ieri alle 21 con l’accensione delle luci delle attività chiuse per il Lockdown imposto in virtù delle condizioni di emergenza dettate dal Covid-19. Questa mattina le attività dell’Horeca regionale hanno consegnato simbolicamente, come in tutta la nazione, le chiavi ai sindaci dell’isola. Alle dieci del mattino i primi cittadini hanno ricevuto le delegazioni delle attività che hanno chiesto di “rovesciarle sui tavoli del governo”. Da Alghero a Pula centinaia di chiavi di imprenditori accompagnate da biglietti da visita delle attività, nastri e portachiavi ricchi di sogni e speranze sono state cedute per protesta. “Oggi, con una sola voce, vogliamo manifestare in migliaia la delusione di chi è stato lasciato solo con le proprie spese, i dipendenti, gli impegni economici pregressi e le incertezze future. A fronte della nostra grande disponibilità, l’azione del governo fino ad oggi si è dimostrata tardiva ed insufficiente”, hanno spiegato dal movimento. “Il problema più grosso – spiega Enrico Daga portavoce del movimento Horeca Alghero – non sta nell’aprire prima o dopo, ma ricordarsi, quando le attività saranno aperte di ricordarsi che lavoreremo con fatturati ridotti fino al 70% ma con i costi pre-Covid. Ciò significa decretare la morte di decine di aziende. Ecco perché oggi, in tutta Italia abbiamo simbolicamente riconsegnato le chiavi ai Sindaci, affinchè loro si facciano portavoce verso la regione, l’Anci e il governo, delle nostre difficoltà”. I sindaci dell’isola hanno anche ricevuto i punti del manifesto MIO settore Horeca che in 18 punti chiede reale supporto al governo affinchè la riapertura non sia un gioco al massacro. Dal prestito garantito al 100% da restituire in dieci anni, all’azzeramento delle utenze fino al 31 dicembre; ma anche sospensione del versamento di tutte le imposte dovute nel 2020 – sia acconti che saldi per coloro che subiranno una perdita nel bilancio aziendale o del reddito personale pari o superiore al 30%. I movimenti Horeca chiedono anche la sospensione dei tributi locali, la sospensione del Durc e la possibilità di produrre una proposta sulle prescrizioni governative sul protocollo igienico sanitario. Il primo cittadino di Castelsardo Antonio Capula ha ricevuto le chiavi delle attività dei castellanesi da parte del portavoce Giampaolo Tugulu , con il documento stilato dal comitato Horeca Castelsardo condiviso con gli altri comitati regionali. Anche la protesta dei commercianti ViviPula è arrivata all’attenzione dell’amministrazione comunale con la consegna delle chiavi da parte della delegazione guidata dalla presidente Anna Maria Baldino che ha incontrato in municipio la sindaca Carla Medau e l’assessore alle attività produttive Massimiliano Zucca al quale ha richiesto misure utili a supportare le partite Iva del paese. “Sarà sicuramente uno scenario turistico diverso con un numero di presenze notevolmente ridotto, al governo nazionale e regionale – ha spiegato la sindaca Medau – chiediamo di dotarci di risorse certe al fine di ristorare le minori entrate, per poter esentare qualche tributo locale e dare una mano concreta al settore produttivo della nostra comunità ». Il sindaco di Alghero Mario Conoci ha parlato di “Crisi irreversibile se non arrivano interventi straordinari e liquidità dal Governo. C’è bisogno di liquidità a fondo perduto, di interventi straordinari, di regole certe sulla riapertura dal punto di vista della organizzazione sanitaria”.
Comitato Horeca: restituite le chiavi ai sindaci
