Vendite nel settore vinicolo ridotte di circa il 70%, con punte del 100%, e 65% nei prossimi sei mesi. È quanto dice il primo Dossier in tempo di Coroanvirus sul settore elaborato da Coldiretti Sardegna. «È un’indagine dal basso con le aziende protagoniste – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – che consente di avere una radiografia del settore vitivinicolo dopo l’esplosione del Coronavirus e l’adozione delle limitazioni da parte del Governo. Ne emerge un quadro completo, con produzioni e mercati di rifermento, perdite dovute al lockdown per concludersi con le proposte sugli strumenti da adottare per attutire il pesante colpo e poter ripartire». Sempre dal report è emerso che il 47% del mercato di riferimento del vino sardo è rappresentato dal settore HoReCa, seguito dal canale delle enoteche e wine bar della vendita diretta e della Gdo. Tra le proposte delle aziende, l’immediata liquidità con strumenti finanziari a tassi ridotti o azzerati, aiuti a fondo perduto, l’accelerazione nella spesa dei fondi comunitari e regionali per le domande di sostegno già presentate per diverse annualità investimenti per migliorare i trasporti e la mobilità da e per la Sardegna sia delle persone che delle merci, oltre a programmi di promozione dei vini sui mercati esteri ed interni e sul turismo. «Anche in questo momento cosi difficile in cui la viticoltura è messa a dura prova, i vignaioli si dimostrano maturi e lucidi dando uno spaccato della crisi dovuta all’emergenza e proponendo delle soluzioni finalizzate al mercato con aiuti diretti ed indiretti – ha dichiarato il direttore Luca Saba -. Ciò che chiediamo alla Regione, insieme alle aziende attraverso il report che abbiamo presentato, è sburocratizzazione e immediatezza nell’attualizzare gli interventi per non vanificare un lavoro importante portato avanti negli ultimi decenni, che grazie agli investimenti e all’innovazione ci hanno consentito di ritagliarci una fetta di mercato, sebbene piccola, di altissima qualità». «Alla Regione – ha concluso Batista Cualbu – stiamo presentando un pacchetto di interventi di 8 milioni di euro necessari per non perdere fette importanti di mercato, non deprezzare il prodotto e garantire allo stesso tempo le condizioni minime per poter programmare e lavorare nella prossima annata». Le proposte sono di maggiori fondi per il Pns investimenti, l’integrazione cospicua dei fondi per la distillazione rispetto a quelli previsti dal Governo, da destinare a circa il 30% dei vini bianchi e rosati, aumentare la percentuale di taglio consentita oltre il 15% e il pegno rotativo per affinamento dei vini e una campagna di comunicazione per promuovere il vino nei mercati esteri e locali.
Coldiretti Sardegna: dossier enologico in tempo di Coronavirus
