È sempre in crescita il trend di vendita del Pecorino etico solidale nato dallo storico accordo di filiera Biraghi – Coldiretti Sardegna nel marzo del 2017 che paga minimo un euro al litro al pastore. Un formaggio quello etico solidale grattugiato composto per il 70% di pecorino sardo (100% latte sardo) e 30% vaccino Biraghi (100% latte italiano).
Lo scorso anno il caseificio Biraghi ha acquistato dalla cooperativa pastori di Dorgali circa 1.500 quintali di pecorino, munto e trasformato in Sardegna.
“Siamo più che soddisfatti – commenta il presidente della cooperativa pastori Dorgali Leonardo Salis -. Le vendite vanno molto bene e Biraghi si conferma un partner serio che non solo rispetta gli accordi ma addirittura va oltre: hanno acquistato più pecorino degli accordi e stanno anticipando il ritiro. Pagano puntualmente 10 centesimi in più rispetto ai prezzi Clal e comunque, a prescindere dal mercato, il prezzo di acquisto del pecorino deve garantire ai nostri pastori minimo 1 euro al litro”.
Oltre al pecorino per il formaggio etico solidale, il caseificio piemontese Biraghi acquista da Dorgali anche quello da destinare al nuovo prodotto nato dall’accordo di filiera con Coldiretti Sardegna. “E’ un pecorino da tavola, lavorato a Dorgali con il latte munto in Sardegna – spiega il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba –, un pecorino porzionato e confezionato grazie alle tecnologie moderne, con gusto dolce e delicato. Si presenta in una pratica confezione con apertura facilitata e zip “apri e chiudi” che contiene una fetta da 150 grammi senza crosta laterale, posizionata su un vassoio estraibile che permette al consumatore di riporla nella confezione o in frigo senza sporcarsi le mani. È un nuovo prodotto figlio di due anni di lavoro che rispetta sempre le condizioni del nostro accordo: deve garantire un prezzo equo ai pastori che non deve mai scendere sotto i costi di produzione.
Come confermano dalla cooperativa Dorgali, Biraghi va anche oltre garantendo l’euro al litro di latte. “Siamo orgogliosi di questo accordo di filiera – sottolinea il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – un esempio virtuoso e replicabile in tutti i settori produttivi che garantisce una equa remunerazione a tutti. Fra quattro mesi il patto taglierà il traguardo dei quattro anni e conferma ogni mese, dati alla mano, che gli accordi di filiera sono possibili, aiutano a lavorare in trasparenza, a far crescere le vendite e la promozione dei prodotti made in Italy ma anche a far crescere la qualità e la sperimentazione di nuovi prodotti, oltre ad accrescere la fiducia con il consumatore, che anche in questo caso ci conferma che apprezza i prodotti made in Utaly, di qualità ed etici in quanto garantiscono una remunerazione dignitosa anche al produttore”.