Una partnership che ha garantito studi approfonditi e progettazione per un futuro ecosostenibile. Il “Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca” ha garantito il finanziamento del progetto di ricerca “Gestione partecipata degli ecosistemi marini nella AMP Isola dell’Asinara con il coinvolgimento dei pescatori” portato avanti, in questi mesi, dall’università di Sassari nell’Area Marina Protetta Isola dell’Asinara.
Nonostante l’emergenza sanitaria abbia in parte bloccato le attività sul campo i lavori del progetto europeo, i cui obiettivi sono la promozione e l’adozione di nuovi modelli, virtuosi e partecipativi, di pesca sostenibile, è proseguito con ottimi risultati. Il paesaggio dell’isola dell’Asinara, nel corso degli ultimi vent’anni, ha mantenuto uno stato di conservazione eccellente e in particolare si caratterizza per un’elevata integrità il suo mare, che assolve una funzione cruciale per la conservazione dell’intero ecosistema.
“È stato molto stimolante il confronto con i pescatori a seguito della ripresa delle interviste: i pescatori infatti hanno mostrato grande interesse per i temi affrontati, proponendo essi stessi soluzioni volte a salvaguardare la risorsa ittica. Tutto ciò fa ben sperare in un esito positivo per una potenziale azione di riforma della gestione e della governance partecipata e condivisa dell’AMP Isola dell’Asinara con un sempre maggiore coinvolgimento dei pescatori”, afferma Donatella Carboni, coordinatrice del progetto.
L’Area Marina Protetta “Isola dell’Asinara”, istituita nel 2002, circonda l’isola con un’estensione di circa 108 km: costituisce il prolungamento in mare dell’area protetta terrestre, sottoposta anch’essa a misure di salvaguardia ambientale sin dal 1997. La piccola pesca artigianale è una delle attività tradizionali più rilevanti svolte nell’Area Marina Protetta nelle zone B e C, insieme al pescaturismo. Divieto assoluto della pesca con lo strascico in area marina protetta.