Quella di quest’anno non sarà una festa di San Giorgio di Oleastreto come le altre. Ciò nonostante Usini non rinuncerà, seppur nel rispetto delle disposizioni governative e regionali, a onorare il Santo guerriero.
A lui è dedicata una Chiesa campestre che si trova a una decina di chilometri dal paese e che è stata restaurata alla fine degli anni novanta del secolo scorso dopo tanti anni di abbandono. Ed è proprio qui che, negli scorsi anni, i cittadini si ritrovavano per ascoltare la messa seguita dal pranzo comunitario e dai balli e i canti della tradizione.
«Mancherà tutto – queste le parole del sindaco Antonio Brundu –, come mancheranno le corse e i giochi dei bambini e le chiacchiere spensierate degli adulti. E poi la festa del lavoro, oggi con mille significati, tra chi ha continuato a lavorare garantendo servizi essenziali e chi invece ha sospeso o perso il lavoro». Questa la descrizione che ne viene fatta nel sito chiesecampestri.it: «risalente ai primi decenni del XII secolo, presenta un impianto icnografico a navata singola con l’abside leggermente orientata a nord-est. L’accuratezza della costruzione e le sue stesse dimensioni (22,80 m di lunghezza per 7,75 m in facciata, misure maggiori rispetto a gran parte degli esemplari romanici di cui sono disseminate le campagne sarde) denotano sia un forte investimento di risorse da parte della committenza, sia la presenza sul cantiere di maestranze alloctone, probabilmente toscane».
Alle 18, nella Chiesa parrocchiale, sarà celebrata la Santa Messa alla presenza del primo cittadino e della presidente della pro loco, Antonella Masia. L’animazione musicale sarà curata dal Coro di Usini e dal Coro Logudoro.