«La Chiesa di Santa Vittoria fu edificata dal barone per voto, in memoria di qualche impresa guerresca ben riuscitagli con l’aiuto de’ suoi vassalli, con che si spiega l’intervento della cavalleria con la bandiera baronale. Il fatto che diede causa questo voto fu certamente posteriore all’invasione francese del 1328». Inizia proprio da lì, secondo il racconto contenuto nel Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, la grande devozione di Tissi per Santa Vittoria.
Ricostruita attorno al diciassettesimo secolo, vi furono edificati due contrafforti e due cappelle laterali nel presbiterio. A questo periodo risale anche il campaniletto a vela. Una festa molto sentita nel paese dell’Unione dei Comuni del Coros ma che, per quest’anno, in linea con tutte le altre, svolgerà solo le funzioni religiose. I riti inizieranno oggi alle 18con il Santo Rosario, il triduo e la celebrazione della Santa Messa presieduta dal parroco Don Matteo Bonu. Domani alle 18.30 è in programma la recita dei Vespri seguita dalla funzione liturgica e dal Santo Rosario. Venerdì 15 alle 10.30 sarà celebrata la Santa Messa solenne con panegirico. La cerimonia si concluderà con la benedizione solenne. «Tutte le celebrazioni – comunicano gli organizzatori – si terranno a porte chiuse».