Continua il nostro racconto alla scoperta delle scuole sassaresi. Una piccola finestra aperta su una grande e complessa realtà che cerca di reggere i pesanti urti di questa pandemia. Tra le difficoltà del passato e le speranze per il futuro, le scuole vivono a pieno il loro presente. Complicato, tortuoso, in continuo mutamento, figlio di una crisi senza precedenti.
Sotto i riflettori quest’oggi ci sono i due licei scientifici della città intitolati rispettivamente a Giovanni Spano e Guglielmo Marconi. Andiamo a scoprirli.
Liceo scientifico Spano
Questa scuola già protagonista del servizio pubblicato la scorsa settimana (Sassari: scuola ai tempi del Covid. Report da Liceo Spano e Istituto San Donato corrieresardo.it) torna con una nuova testimonianza. Quella della prof.ssa Franca Salis. Quest’ultima ci ha fornito una differente versione dei fatti, non in linea con quella già espressa da un’altra docente dell’istituto e riportata nel precedente articolo.
<<Dal 5 marzo la nostra scuola aveva operativa la piattaforma Gsuite per la didattica a distanza, già collaudata. A fine aprile avevamo anche griglie di valutazione studiate, per considerare ogni criticità dei nostri studenti in quella fase così delicata.
Il nostro Istituto ha preparato in modo meticoloso e serio il rientro della popolazione scolastica comprendente 1116 ragazzi e 150 circa fra docenti e personale scolastico. Dal primo settembre la rete internet era efficiente in ogni classe, con piccolissime zone scoperte su cui abbiamo finito di lavorare pochi giorni fa, considerata la grande estensione dell’edificio. I banchi erano distanziati e potevamo contare anche su dispostivi di igiene e sicurezza presenti ovunque. Sono stati preparati entro metà settembre dei protocolli di ingresso e gestione dei movimenti fuori e dentro l’edificio con sei entrate e uscite individuate appositamente per evitare assembramenti. Inoltre, abbiamo provveduto alla disinfezione continua di maniglie, cattedre, pc e altro da parte del personale ATA.
Sempre ai primi di settembre si è proceduto alla stesura condivisa di un piano per la didattica digitale integrata che ha richiesto uno sforzo e un impegno notevole. Documento che penso sia invidiato da molte scuole in città. Non tutto è stato scevro da errori, molto era perfettibile. Qualcosa è sfuggito o non ha funzionato ma mai è mancato lo spirito di iniziativa , lo sforzo per migliorare, l’empatia fra colleghi e verso gli studenti in un momento così delicato e confuso come quello che ancora oggi viviamo . Nonostante la preoccupazione, il dolore familiare che il Covid ha causato anche a noi docenti, nessuno ha abdicato ma questa situazione ha risvegliato una forza e una determinazione non rinunciataria, a partire dal Dirigente e a cascata su tutti noi docenti, che ci permette, con fierezza, di difendere l’immagine della nostra scuola da narrazioni in cui non ci riconosciamo>>.
Liceo scientifico Marconi
Per questo istituto abbiamo raccolto la testimonianza della preside, Rita Ivana Camboni, al comando della direzione già da un anno. <<Il nostro è un liceo scientifico e linguistico che conta 826 studenti, suddivisi tra la sede centrale e la succursale. Al momento stiamo applicando la DID, didattica integrata a distanza. I ragazzi seguono le lezioni online da casa, che prevedono una durata di 45 minuti più 15 di pausa. Ci sono diversi professori che vengono a scuola e si collegano da qua per poter fare lezione. Anche gli studenti diversamente abili, nel limite del possibile e nel rispetto delle norme di sicurezza, possono venire a scuola, nella sede centrale, e fare lezione in presenza con il professore e l’insegnante di sostegno. Sicuramente la didattica in presenza è insostituibile, perché senza vengono a mancare aspetti come la socializzazione e la convivialità. Dall’altra, la didattica a distanza ha aperto ancor di più la scuola all’era digitale>>.
La dirigente ha anche spiegato le dinamiche scolastiche prima che l’istituto dovesse chiudere. <<I ragazzi sono il volto di questa scuola. Studenti e rappresentati di classe sono stati in prima linea per l’organizzazione della sicurezza, con la disposizione degli spazi, la creazione di percorsi e ingressi e uscite contingentati.
La criticità più grande in questi mesi è stato il trasloco, effettuato a settembre, dalla sede di via Solari a quella di via Doninzetti>>. Per quanto riguarda gli aiuti e i finanziamenti ricevuti dal Ministero ha dichiarato: <<le risorse dello Stato sono una manna dal cielo. Siamo riusciti a fare gli acquisti necessari con rapidità, mettendo a disposizione degli studenti pc e tablet, assieme anche a libri. Tutto in comodato d’uso e distribuito in base alla graduatoria ISEE. Inoltre abbiamo potuto acquistare una macchina sanificatrice e abbiamo chiamato una ditta esterna che ha provveduto alla sanificazione degli spazi. Per i banchi non abbiamo avuto problemi, avevamo già quelli singoli e da poco sono arrivate anche le sedie con le ruote>>.