Un catalogo di insulti e oscenità rivolti alle giornaliste sui social sono raccolti nel libro #StaiZitta Giornalista”di Giulia Giornaliste firmato dalla sua presidente Silvia Garambois e da Paola Rizzi del direttivo nazionale dell’associazione Giornaliste Unite Libere Autonome (GIULIA).
Le “parolacce” non sono solo parole, non sono mai innocue, manifestano un pensiero e un modo di stare al mondo. Parolacce che costruiscono una mentalità, un senso comune e provocano violenza. Il libro è un’inchiesta giornalistica sul fenomeno del linguaggio d’odio e su cosa si sta muovendo nelle istituzioni e nelle associazioni per arginarlo e combatterlo.
E’ un’intervista a sette giornaliste che, come altre loro colleghe, tutti i giorni ricevono parole insultanti e offensive sui propri social o nelle mail. Prese di mira in quanto donne “che fanno cose da uomini”, da maschi che non sopportano che siano donne giornaliste a indagare ed informare e che magari si occupano di “temi sensibili” come la questione dei migranti o della criminalità organizzata o della politica, oltre che di sport e di cronaca. Alcune di loro hanno dovuto lasciare i social con un danno importante per la loro professione.
Il libro denuncia e chiede azioni mirate a contrasto del fenomeno della violenza on-line nei confronti delle donne giornaliste. GIULIA si è avvalsa di contributi preziosi, come quello di Silvia Brena, giornalista Giulia e fondatrice, con la Prof.sa Marilisa D’Amico della Statale di Milano, di Vox-Osservatorio sui diritti e che racconta come è mutato l’odio in questi anni.
“L’odio contro le donne e il loro giornalismo. L’attacco sessista, le minacce, gli insulti beceri, un quadro preoccupante che mai avevamo visto. – scrive nell’introduzione al libro Vittorio Roidi, presidente della Fondazione Murialdi sul giornalismo – Ed è una battaglia che devono combattere i maschi, perché fra di loro si trovano gli odiatori”.
Autorevoli prefazioni impreziosiscono il libro fra cui quelle dell’On.le Laura Boldrini, della neo commissaria Ag.Com Elisa Giomi e del Prof. Federico Faloppa, coordinatore della rete contro l’”hate speech”.
“Ci sono tre elementi a fungere da brodo di cottura del virus della misoginia: – scrive Laura Boldrini nella sua prefazione al libro – il permanere nel nostro paese di una radicata mentalità maschilista e patriarcale; sminuire la gravità del sessismo derubricandolo a goliardia e a scherzo; la banalizzazione e la sottovalutazione della pericolosità di ciò che avviene on-line. Se è vero che è auspicabile una regolamentazione internazionale, è pur vero che non possiamo più aspettare né lasciare sole le vittime di intimidazioni, minacce e violenze”. Conclude l’On.le Boldrini.
GIULIA Giornaliste precisa che il libro non è un punto d’arrivo, ma che da qui, con questo materiale si deve partire per discutere e contrastare questo fenomeno che con il lockdown è diventato senz’altro più acuto e feroce. “I tempi sono decisamente maturi– scrivono le autrici – perché nelle redazioni on-line e off-line si ragioni di moderazione dei social network, di team dedicati, di legislazione e di scorte mediatiche per la salvaguardia del lavoro di tutti e di tutte”.
“#StaiZitta Giornalista” è disponibile in ebook e si può acquistare anche nella versione su carta dal sito edizioniallaround.it in attesa dell’uscita in libreria il 26 febbraio al prezzo di 5.99 euro. Il ricavato delle vendite va interamente a Giulia per le nuove e future iniziative.