Il mese di Maggio sin dall’antichità è un mese dedicato alla primavera: Maggio probabilmente prende il nome dalla dea Maia, dea della rinascita della natura. Mese dei nuovi amori, teatro di Calendimaggio, la festa che ancora una volta ricordava e celebrava la natura rigogliosa che durante la stagione primaverile tornava a fiorire. Con il tempo però il mese di Maggio ha iniziato ad assumere connotati cristiani ed è diventato il mese mariano per eccellenza, durante il quale la Madonna viene omaggiata con la recitazione del rosario. Il rosario, con la sua rosa di preghiere è una delle più grandi manifestazioni della vicinanza del popolo a Dio e in modo particolare a Maria, con la ripetizione dell’Ave Maria, preghiera biblica che l’Arcangelo Gabriele pronuncia durante l’Annunciazione.
La figura di Maria, della madre che accompagna il Figlio in un percorso difficile, irto di sofferenze, del quale entrambi conoscono il triste esito, è l’intermediatrice per eccellenza della religione cattolica: la Madonna non fa miracoli, ma prega suo figlio affinché questi avvengano e spesso ottiene la grazia. Basti pensare alle nozze di Cana, durante le quali il Figlio del Padre compie il suo primo miracolo, benché il suo tempo non sia ancora giunto, solo perché è sua Madre chiederlo. “Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora». La madre dice ai servi: «Fate quello che vi dirà».” Gv 2, 3-5.
Non è un caso che il Santo Padre abbia abbia scelto di chiedere ai fedeli, durante il mese di Maggio -il mese dedicato alla Madonna – di concentrare le preghiere per chiedere la fine della pandemia, confidando nella mediazione di Maria, la madre benevola che guarda al suo popolo con occhio amorevole e misericordioso.