“Robotronica educativa. Automazione robotica e meccatronica educativa per i lavori di oggi e di domani”: questo il nome del progetto, finanziato da Fondazione di Sardegna e coordinato dal Prof. Salvatore Ghisu, che si sta chiudendo questi giorni all’Istituto Satta e al Professionale Amaldi di Macomer.
L’obiettivo è quello di formare giovani professionisti grazie alla fruizione di corsi rivolti alla robotronica che permetta loro di inserirsi nel mondo del lavoro di oggi e di domani.
Il corso, presentato a fine dicembre 2019, ha riscosso notevole successo ed è stato intrapreso con grande entusiasmo, impegno e soddisfazione sia dagli allievi che dagli insegnanti e dal Dirigente Scolastico dell’Istituto Satta, Prof. Massimo De Pau.
“Gli incontri in presenza (prima) e on line (a seguito della pandemia), sono iniziati a gennaio 2020 e si sono protratti per tutto l’anno – ha spiegato Salvatore Ghisu -. Il corso di formazione è stato gestito e coordinato da esperti formatori – il coordinatore e formatore Ing. Pier Luigi Lai (esperto esterno) e il tutor interno della scuola, Prof. Gianluca Usai – che hanno incentivato i corsisti a sviluppare percorsi di autonomia, responsabilità e gestione del laboratorio. I tutors, sempre al fianco degli studenti, hanno svolto attività di coaching lasciando che fossero gli studenti i veri protagonisti del percorso formativo. Infatti, questi ultimi, si sono preoccupati di gestire il corso, di svilupparlo, implementarlo e, infine, di comunicarlo all’esterno”.
Non sono mancati incontri periodici, il tutto attraverso piattaforma online nel rispetto del dpcm in vigore, finalizzati al chiarimento di alcuni aspetti problematici e di confronto alla ricerca delle migliori soluzioni – seguendo anche i dati della comunità internazionale inMoov. Inoltre, è intervenuto un esperto di stampa 3D che ha chiarito le basi della disciplina e aperto scenari verso nuove professioni.
Tutto il materiale necessario, arrivato durante il lockdown, è stato consegnato in comodato d’uso agli studenti, i quali si sono poi occupati di assemblare e calibrare, in autonomia, le stampanti 3D.
“Le prime attivazioni di dito e braccio robotico sono state effettuate in modo basico attraverso Arduino, tuttavia l’evoluzione del progetto permetterà di guidarlo addirittura con comandi di tipo vocale” – ha affermato Ghisu.
Non è tutto. Infatti, il corso formativo ha coinvolto anche tre docenti della scuola che hanno potuto seguire i seminari e godere del tutoraggio attivo da parte del formatore, questo permetterà loro di organizzare, in autonomia, altri percorsi formativi legati alla robotica e porre, così, le basi per la creazione di un team allargato in funzione di una prosecuzione del progetto.
“Ora non resta che attendere il nuovo bando della Fondazione di Sardegna per proseguire il percorso, di notevole valenza didattica, di conoscenza e applicazione tecnico-pratica” – ha concluso il coordinatore Salvatore Ghisu.