A suggerire il panorama su cui affacciarci con la nostra Finestra sull’Isola questa settimana è Mattia dal suo account Instagram @mattia_t_wave, che attraverso una bellissima foto suggerisce Villasimius.
Si tratta di una piccola cittadina del sud Sardegna che durante l’estate vede triplicare la sua popolazione. E il motivo di ciò è presto detto: l’incantevole bellezza delle sue venti spiagge per un totale di trentadue chilometri di litorale in aggiunta alle due isole.
L’isola di Serpentara e l’isola dei Cavoli, quest’ultima sede non solo del faro ma anche di un centro di ricerche dell’università di Cagliari. Villasimius si trova all’interno dell’Area di Capo Carbonara, una penisola dove troviamo le spiagge più famose d’Italia, con le sue insenature di nudi scogli granitici, tra sabbia finissima come farina e acqua cristallina.
Qui vi immergerete a pieni polmoni nella macchia mediterranea tra pini marittimi, ginepri secolari e profumati lentischi. Tra le spiagge più famose vi ricordiamo Porto Giunco, in cui troviamo lo Stagno di Notteri famoso per i suoi bellissimi fenicotteri rosa che vi abitano, e Campulongu, nota per le bianche dune di sabbia finissima.
Non è un caso che Villasimius sia considerata un vero e proprio angolo di paradiso, grazie alla sua posizione, infatti, ha un clima mite e statisticamente parlando si tratta della località meno piovosa di tutta la penisola italiana. Ma, come spesso accade, non siamo stati noi italiani i primi ad apprezzare questa località. Diversi studi hanno riscontrato che l’area di Villasimius fosse abitata già in passato dalle civiltà più antiche, compresa quella prenuragica e a seguire poi quella nuragica, fenicia, punica e romana. Ad oggi, infatti, quest’area ci regala vari siti archeologici che davvero in pochi conoscono.
Nella bellissima Spiaggia del Riso, infatti, si trovano delle bellissime Domus de Janas che sono state datate tra il IV e il III millennio avanti Cristo. Costituite dalla classica anticella e poi a cella singola interiore, hanno la bellissima particolarità di avere tracce di ocra rossa, fondamentale nel rito della sepoltura del popolo pre-nuragico.
Nel territorio di Villasimius troviamo, inoltre, i resti di Tombe dei Giganti e vari nuraghe tra cui il Nuraghe Giardone nell’area della spiaggia di Campus, il Nuraghe Su Cuccureddus nell’area omonima, il Nuraghe a Campulongu e quello a Is Traias. E questi sono solo i nuraghi meglio conservati. Molto interessanti sono anche i resti dell’epoca fenicia e poi punica. Sopra il colle Su Cuccureddus (lo stesso dove si trova il Nuraghe), troviamo i resti del Tempio di Astarte, i cui ritrovamenti, conservati al Museo di Archeologia di Villasimius, testimoniano una grossa frequentazione, dato questo che indica che l’area era parecchio abitata. È, infine, di epoca romana l’area archeologica delle terme di Santa Maria vicino all’omonima chiesetta visibile dalla strada che entra a Villasimius dal lato di Cagliari.
Tutta questa ricchezza storica ambientale e faunistica ha reso possibile che l’area di Capo Carbonara dal 1998 diventasse Area Marina Protetta per far sì che anche le generazioni future possano godere di un bene così prezioso. Come ogni settimana vi ricordiamo che attraverso questa rubrica, vogliamo accompagnarvi a scoprire le bellezze naturalistiche e archeologiche inaspettate e meno conosciute all’interno delle nostre città!
La prossima potrebbe essere proprio la tua! Tagga @corrieresardo sulle foto di un angolo della tua città che vuoi vedere approfondito sul nostro giornale e inserisci l’hashtag #unafinestrasullisola