La Seconda Commissione del Consiglio regionale ha dato il via libera alla programmazione dell’insegnamento delle minoranze linguistiche storiche proposta dall’assessore alla Pubblica Istruzione Biancareddu.
Con lo stanziamento di 900 mila euro, saranno previste due linee di interventi: 500 mila euro per l’insegnamento del sardo e del catalano di Alghero in orario curricolare e 400 mila euro saranno utilizzati per la realizzazione di laboratori didattici in orario extracurricolare.
«Con questo programma diamo attuazione agli art. 17 e 19 della legge n.22 del 2018 che disciplina la politica linguistica regionale – ha detto l’assessore alla Pubblica Istruzione Andrea Biancareddu sentito in mattinata dalla Commissione – dopo le difficoltà dovute alla pandemia l’insegnamento del sardo e del catalano potrà finalmente entrare a regime».
Per i progetti si ricorrerà ai docenti dell’elenco regionale previsto dall’art. 20 della legge 22, che conta 195 insegnanti iscritti.
Il numero delle adesioni degli alunni, il numero di ore di insegnamento riservate all’utilizzo veicolare delle lingue delle minoranze storiche, la continuità con precedenti esperienze, la qualità della proposta didattica, l’utilizzo di docenti interni degli istituti scolastici sono i criteri sulla base dei quali saranno selezionati i progetti.
14 hanno riguardato la scuola dell’infanzia, 54 la scuola primaria. Per quanto riguarda, invece, i laboratori didattici, si terrà conto dell’esperienza maturata, dell’integrazione con i progetti di sardo curricolare e della partecipazione ad altre iniziative regionali o comunitarie.
Irene Coghene, delegata di Alghero per la per Plataforma per la Llengua, ha accolto con apprezzamento questa notizia: «riteniamo positivo questo ulteriore passo avanti da parte della Regione ed auspichiamo che a settembre gli alunni delle scuole del territorio possano usufruire dell’insegnamento dell’algherese. Noi continuiamo a sensibilizzare le famiglie con la nostra campagna Volem l’escola en alguerés (www.enalgueres.cat) attraverso la quale i genitori possono dare un impulso maggiore per l’applicazione della legge facendo un’esplicita richiesta di attivazione della didattica in algherese nelle classi dei propri figli».